Una passeggiata nel verde per scoprire un'altra Torino.
San Vito, i Ciliegi, il Monte dei Cappuccini, il Parco della Rimembranza. Questi sono soltanto alcuni dei luoghi cari ai torinesi che conoscono e frequentano la collina. Parte integrante della città, è la cornice ai monumenti e palazzi e con i suoi colori testimonia il cambio delle stagioni. Guardando proprio quei colori che in questi giorni sono quelli del giallo, dell’aranciato e del freddo amaranto, ci è venuta voglia di riscoprire ancora una volta quelle strade a mille curve, che sono state una grande scuola guida per la maggior parte dei torinesi. E quegli scorci dai quali si possono sempre scoprire panorami diversi e suggestivi. La storia della collina ha origini antiche, da sempre residenza di ville prestigiose e storiche, la sua urbanizzazione è avvenuta tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Tra gli edifici più famosi e suggestivi c'è la ormai celeberrima Villa Scott, meglio conosciuta come la “Villa di Profondo Rosso”, che tutti gli appassionati conosciono e che sempre affascina. La Villa fu realizzata sul progetto dell’ingegnere Pietro Fenoglio nel 1902 e commissionata da un industriale torinese che la volle secondo il gusto dell’epoca , in perfetto stile Liberty. Sono numerosissime le dimore collinari torinesi, spesso teatro di eventi e location cinematografiche. Tra le più note e con un passato che ha origini storiche troviamo Vigna Chinet che vanta una raffigurazione per mano di Simone Formento datata 1690, oggi conservata alla Biblioteca Reale. Diventata conosciutissima abitazione dei protagonisti di una soap opera tutta italiana, Villa Bertetti, oggi Villa Maria, è una dimora settecentesca che per la sua posizione consente una vista mozzafiato su tutta la città. Nonostante la sua aura di nobiltà ed eleganza, di luogo privilegiato consentito alle antiche famiglie nobiliari in passato e ad una ristretta elite nei nostri tempi moderni, la collina è oggetto di attenzione da parte del Comune di Torino per una sua fruizione sempre più ampia e calibrata alle diverse esigenze dei visitatori. l’amministrazione sta portando avanti un progetto di valorizzazione del territorio, e ha realizzato un percorso escursionistico unico nel suo genere, l’Anello Verde che, riunendo insieme molti antichi sentieri, attraversa parchi naturali, giardini e boschi, costeggia ville padronali tra le quali la meravigliosa Villa della Regina o la ricercata Vigna Borbonese e incontra chiese e basiliche a partire dall’immancabile Superga. L’escursionista, inerpicandosi sugli alti bric che arrivano oltre i 700 metri può godere di panorami realmente impagabili e ridiscendere in un unico tragitto verso il fiume. La collina è anche e soprattutto natura e come tale offre la possibilità agli amanti delle passeggiate, di ammirarne alberi e piante attraverso itinerari dedicati e l’Anello Verde, partendo dalle sponde del Po, in zona Parco del Valentino - ponte Isabella raggiunge il Parco della Maddalena, attraverso i Parchi Leopardi e San Vito, collegandosi poi a Superga, passando per Reaglie, Mongreno, Istituto Ottolenghi, Beria Grande, per poi ridiscendere al Po e al Parco del Meisino, attraverso Pian Gambino e Parco Millerose. Il tragitto completo misura circa 33 km, con un dislivello totale in salita di 500 mt circa (contando i dislivelli del percorso, con tratti in salita e tratti in discesa, si arriva a circa 800 mt totali) e può essere completato in due giornate di cammino con la possibilità di pernottare presso la foresteria di Superga. Gli anelli ridotti, per coloro i quali volessero concedersi una gita più breve, con partenza o arrivo alla chiesa della Madonna del Pilone, misurano circa 19 km e possono essere percorsi in un giorno da persone allenate. La passeggiata è un vero e proprio sistema del verde, che unisce fiume e collina in un complesso continuo ed omogeneo, favorendo una fruizione pedonale più ampia della zona collinare integrando il sentiero di cresta ben conosciuto e storicamente consolidato già denominato "Grande Traversata della Collina". Tra le tante escursioni c'è quella del Sentiero Pian Gambino che, partendo dal piazzale della Basilica di Superga e imboccando un sentiero che scende parallelamente a Strada Montanino, consente di raggiungere Gambino attraverso i querceti del Bosco della Comunità di San Mauro Torinese. Una volta arrivati a destinazione, è possibile prendere la tramvia a dentiera ad una stazione intermedia e risalire alla Basilica così come tornare in città. C'è poi l’ Antica Strada delle Traverse: lungo il suo percorso si snodano Villa Martina, Villa Novarese di Moransengo per arrivare a Villa Richelmy; poco oltre quest’ultima, si raggiunge un bivio tra due tracciati: il percorso stradale (che porta rapidamente alla Strada di Superga) e il percorso avventura che, percorrendo il Rio Ravicchio e una ripida dorsale, raggiunge la Strada dei Tetti Bertoglio. Per gli amanti della bicicletta, oggi sempre più numerosi ci sono
i percorsi ciclabili del Parco del Po e della Collina Torinese in genere non sono adibiti a piste ciclabili, ma utilizzano tracciati a percorrenza promiscua con i veicoli a motore. Tali tracciati possono essere sia su sterrato, nelle campagne, sia su asfalto, dove non è stato possibile individuare un tracciato alternativo. Questo il nostro piccolo excursus alla scoperta delli imponente e preziosa collina torinese, a voi la scelta di come viverla e goderne al meglio.
di Sara Carlotta Giorelli