Nel 2020, l’iconica salsa verde ligure è stata citata 172 mila volte sui social e anche il suo Campionato si è trasferito su Zoom
Non è stato un vero Campionato mondiale del pesto, bensì una grande festa via Zoom per celebrare uno dei prodotti italiani più amati in assoluto: per ben 172 mila volte è stato menzionato sui social nel 2020, nel 62 per cento dei casi all’estero. «Un affetto che ci ha spinto a organizzare l’evento in ogni modo», spiega il presidente dell’associazione Palatifini, Roberto Panizza.
Si è svolto sabato 20 marzo. Collegati cento partecipanti ma, causa fuso orario, qualcuno ha mandato un contributo registrato. Tutti però indossavano grembiule e cappello della giornata e hanno potuto preparare il pesto con gli ingredienti originali arrivati dalla Liguria a Honolulu, Belfast, Los Angeles, Parigi, Londra, solo per citare la provenienza di alcuni dei campioni del pesto fatto in casa. «Purtroppo chi vive fuori dall’Unione Europea non ha ricevuto il basilico perché non si può spedire», confessa Panizza.
Non è l’unica limitazione. Su Internet, si può fare davvero di tutto ma non degustare la salsa verde per stabilire chi abbia preparato, mortaio e pestello alla mano, la numero uno al mondo. Un onere che tocca a trenta giudici, guidati proprio da Panizza. «Quindi - spiega - nessun assaggio nessun vincitore. A trionfare sono stati il Campionato e il pesto stesso».