di Davide Fantino
Voleva essere James Bond, ma il progetto per ora resta in cantiere in attesa della chiamata del controspionaggio inglese e dei produttori dei film sul più famoso agente segreto del mondo. Robbie Williams, allora, non demorde e sfida in termini di visibilità direttamente Santa Claus, proprio in corrispondenza della sua festa, con l’uscita di un doppio disco di Natale dal titolo “The Christmas Present” (Columbia Records / Sony Music UK), diviso in “Past” e “Future”, che comprende sia i grandi classici della tradizione natalizia sia brani inediti, eseguiti con alcune speciali guest star.
Robbie Williams ha dichiarato: “Sono davvero felice di annunciare il mio primo album di Natale. Ne ho fatti tanti nella mia carriera e realizzare questo disco è un altro sogno che si avvera. È stato davvero divertente registrarlo e non vedo l’ora di farvelo ascoltare”.
Dopo sei album nella classifica TOP 100 degli album più venduti nella storia britannica, oltre 80 milioni di album venduti in tutto il mondo, 14 singoli numero 1 e un record di 18 BRIT Awards - più di qualsiasi altro artista nella storia della musica -, Williams è tornato in studio a tre anni di distanza da “The Heavy Entertainment Show”.
Il cantautore inglese ha composto e registrato in diverse location tra cui Londra, Stoke-on-Trent (città in cui Robbie è nato), Los Angeles e Vancouver. Ancora una volta, si è affidato alle competenze del suo collaboratore di vecchia data Guy Chambers, produttore della maggior parte del progetto insieme a Richard Flack. Christmas Past include tredici tracce tra cui i classici “Winter Wonderland” (con i cori eseguiti dal coro LMA), “Santa Baby” in duetto con la cantante tedesca Helene Fischer, “Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!”, una cover di “The Christmas Song” (resa celebre da The Nat King Cole Trio), “Merry Xmas Everybody” di Slade featuring Jamie Cullum, e “It’s A Wonderful Life”, in cui Robbie duetta con suo padre Peter Conway. Il secondo disco (undici brani) presenta gli inediti “Time For Change”, “Home”, “Fairytales” featuring Rod Stewart, “Bad Sharon”, con il campione di box Tyson Fury, e le cover di” Christmas (Baby Please Come Home)” in duetto con il cantautore canadese Bryan Adams e “I Believe In Father Christmas”.
Per i fan più appassionati di Williams è disponibile una versione CD deluxe
che include quattro bonus track, compreso il duetto con Rod Stewart sulle note di “It Takes Two”. I tre anni di pausa discografica sono legati a un periodo in cui l’artista ha dovuto superare una profonda crisi personale, che lo ha condotto alla fine del percorso non facile a una ritrovata serenità e a una inedita maturità. Lo ha dichiarato al programma Wellness That Works, spiegando le difficoltà incontrate nel relazionarsi con la gente, nell’avere relazioni anche di base, per poi alla fine ritrovarsi ad essere una persona migliore dopo essere attraversato la crisi. Robbie non ha mai nascosto di aver dovuto affrontare problemi legati a dipendenze: "Quando smetti di bere e di far uso di droghe – ha recentemente dichiarato a Vice - ti rendi conto di ciò che stavi realmente nascondendo, la fobia sociale. Quello che ho adesso mi fa sentire molto meglio: sono un papà migliore, un marito migliore”. Williams è sposato dal 2010 con l’attrice televisiva americana Ayda Field e insieme hanno tre bambini, due femmine e un maschio. “Quando arriva il primo figlio è tutto una ricerca del silenzio perfetto, per rispettare il suo sonno. Il terzo, invece, arriva in casa e c'è la tv accesa, gli altri due stanno urlando e giocando, i cani abbaiano e ciononostante ti accorgi che il mondo non finisce affatto”.
Sul tema delle relazioni personali, se sei una star planetaria come Robbie Williams alcuni problemi di gestione rimarranno per sempre. Ad esempio, il dover confrontarti continuamente con invenzioni mediatiche: "Puoi trascorrere un intero tour promozionale rispondendo a domande su cose che sono state completamente inventate – ha affermato durante un’intervista a Vice – O magari, peggio: i tabloid ti entreranno in casa e poi ti chiederanno una settimana dopo come ti sei sentito a subire un’intrusione nei tuoi spazi privati. Oh, deve essere stato orribile, sembreranno compatirti. Ma se sei proprio tu che mi fai la domanda ad essere entrato nella mia f*****a casa!". Per difendersi da ogni eccesso di comunicazione, l’artista inglese ha preso decisioni piuttosto drastiche, come la rinuncia allo smartphone. A chi gli chiede lumi, ha risposto in maniera piuttosto definitiva sulle colonne del Guardian prima e di Metro UK dopo: “Rimpiango l’età dell’oro del Nokia 3310; ho sempre il computer con me e una connessione wi-fi, ma per parlare con chi voglio io utilizzo il telefono fisso di casa. I miei social sono gestiti da una persona esterna, non ho voglia e tempo di occuparmene. Non conosco nemmeno le password del mio profilo e non capisco quei sociopatici che passano il tempo a crearsi una realtà virtuale”.
Anche se non grazie all’utilizzo particolarmente personalizzato dei social, l’amore dei suoi fan rimane assolutamente intatto: tra i tanti record che detiene, non si può dimenticare, infatti, la presenza sul Guinness Book of World Records del 2006 per il primato di 1,6 milioni di biglietti venduti in un singolo giorno.
E il 2019 ha già riservato all’ex Take That almeno un paio di esperienze rilevanti live, come l’incredibile spettacolo sold out al “Barclaycard presents British Summer Time ad Hyde Park” e la prima residenza da musicista in uno dei club più esclusivi di Las Vegas.
Per chi spera di vederlo esibirsi in concerto, possibilmente in Italia, c’è però ancora da attendere: le uniche due date che sono state annunciate a supporto della nuova uscita discografica sono per ora i Christmas Party di Natale che avranno luogo il 16 e 17 dicembre a Londra, alla SSE Arena di Wembley. Se invece capitate negli States, lo trovate nuovamente al Wynn di Las Vegas nel 2020 per una serie di show a fine marzo-inizio aprile. Oppure lo potete ascoltare davanti al fuoco del vostro camino, durante le feste di fine anno.