Cab: "Hair style tra riapertura e consulenze online"

Durante le nostre consulenze online abbiamo visto di tutto. Anche scene molto tenere, come top manager, solitamente vestiti in maniera impeccabile, impegnati ad applicare il colore ai capelli delle mogli, in divisa casalinga". Elena Gennero è una dei tre soci di Cab - Collettivo Artistico Barber - con 22 anni di storia. Nato da un franchising parigino, ora ha un suo percorso indipendente e unisce tante anime e culture diverse. In totale sono undici hairstylist, "scelti per il loro spirito giusto", ognuno con un proprio percorso che butta dentro il collettivo lo stile personale per dare origine a una realtà fusion inconfondibile.

Ci racconta come hanno provato a fare tesoro della chiusura: "Ci siamo dedicati alla formazione online seguendo corsi internazionali che ci consentissero un aggiornamento anche in un periodo molto difficile: accedere a webinar e conference call ci ha aperto un mondo. E poi ci siamo dedicati ai nostri clienti con ogni mezzo possibile: attraverso le videochiamate per consulenze o tutorial in diretta ma anche con la consegna di prodotti a domicilio. Crediamo fermamente che questo aspetto online del nostro lavoro avrà un futuro. Assistere le clienti a domicilio, con una pre consulenza prima di arrivare in salone taglierà almeno una mezzora al tempo passato da noi. E il tempo sappiamo bene che sarà sempre più prezioso".

Fortunatamente è arrivato il tempo della riapertura, con regole da rispettare e tante incognite, ma anche l'affetto delle clienti abituali: "Hanno apprezzato il nostro sforzo di queste settimane, in termini di consigli e suggerimenti. La prima cliente è stata una signora che chiamava tutti i giorni durante il lockdown. Lei e tutte le altre ci hanno aiutato seguendo le regole alla perfezione. Lato nostro, ci siamo preparati con simulazioni di come si sarebbe poi lavorato".

Il piacere di poter riaprire non fa dimenticare l'aspetto economico e i tanti investimenti fatti per poter riaccogliere i clienti: "Abbiamo comprato depuratori, prodotti per la disinfezione, tanto materiale monouso, igienizzanti, mascherine di scorta. In più, c'è stato il lavoro per adeguare il locale alle norme. In più, abbiamo calcolato che lavoreremo al massimo a tre quarti del regime, non più di sette, tutti i giorni della settimana inclusa la domenica, con orario 8-22".

Il futuro secondo Elena Gennero avrà anche un aspetto positivo: "Si andrà sempre di più sulla qualità. Certi servizi legati al benessere verranno utilizzati meno volte ma tutti pretenderanno il meglio". Un altro aspetto positivo, è stata la costruzione di una rete di relazioni preziosa: "Ci siamo uniti molto con altri parrucchieri, sono nate delle belle collaborazioni: navigavamo tutti a vista e abbiamo condiviso timori ma anche esperienze professionali. Questo è un patrimonio che conserveremo e valorizzeremo".

 

Abbiamo voluto raccontare le storie di alcuni produttori, negozianti, imprenditori di Torino e del Piemonte e di come hanno reagito alla pandemia in corso. Alcuni non hanno mai smesso di lavorare, altri hanno cercato di reinventarsi, tutti hanno dovuto ripensare alla propria attività.

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