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Elena Ballerini: citofonare "talento"

Brava, ambiziosa e con una parlantina invidiabile: è grazie a queste qualità che Elena Ballerini è diventata un volto noto della televisione italiana. Ha iniziato a lavorare nello spettacolo da giovanissima, e grazie a una grande determinazione oggi è arrivata su Rai2, in un programma molto seguito (Citofonare Rai2) a fianco di due grandi personaggi della televisione: Paola Perego e Simona Ventura. “Sono davvero onorata di lavorare con loro - racconta Elena - sono due donne che hanno fatto la storia della televisione, e con cui ho instaurato un ottimo rapporto”. 

La carriera di Elena Ballerini come conduttrice sulle reti Rai inizia nel 2021, non prima però di aver conseguito la laurea in scienze giuridiche, come voleva suo papà avvocato. Elena ai tempi a 25 anni e inizia a lavorare a Rai Gulp, proprio negli studi di Torino, città che per questo le resta nel cuore ancora oggi. Poi tantissimi programmi: “Mezzogiorno in famiglia”, che le permette di farsi conoscere al grande pubblico; “Quattro zampe in famiglia”; con cui dà sfogo alla sua grande passione per gli animali e molto altro: programmi sul cinema, eventi, concerti. E nel mezzo anche un bambino, che sta per compiere tre anni. 

Elena, come si concilia la vita da mamma con la carriera televisiva?


“Non è sempre facile, ma sono riuscita a dare la priorità a mio figlio: per poterlo fare ci siamo trasferiti da Genova a Roma, in modo che per me fosse più facile seguire il mio lavoro senza viaggiare in continuazione avanti e indietro. È stata una scelta giusta: anche il mio bambini si trova benissimo qui, si è ambientato subito. Così sono riuscita a non togliere spazio al mio ruolo di mamma, e riesco a non fargli mai mancare il mio tempo. Ogni tanto viene anche con me in trasferta, è buffissimo, mi dice: “mamma, andiamo a lavorare in tv”, prende la sua valigetta e parte contentissimo”.

Qual è il suo rapporto con i social network? 

“I social ci permettono di arrivare ovunque e questo è bellissimo. Ma dall’altro lato della medaglia c’è sempre il rischio che la realtà sia troppo filtrata, che non rappresentino la verità. Per questo io cerco comunque di essere autentica il più possibile. Sono uno strumento di lavoro, ma è importante avere misura: dal mio punto di vista non devono essere un’ossessione ma un accompagnamento della vita normale di tutti i giorni”.

Che rapporto ha con il suo corpo? 

“Io mi dedico moltissimo alla cura della mia persona, mi alleno molto in palestra, faccio sia attività anaerobica che aerobica, alterno body building e cardio. Sopratutto dopo la gravidanza ho dovuto darmi molto da fare per dimagrire, è stato un vero lavoro tornare al mio peso forma. Questa cosa mi è servita anche da monito, ho capito quanto sia difficile recuperare. In generale mi piace curare la mia persona: faccio attenzione ai capelli, uso molte creme, sto attenta al sole”.

La sua bellezza l’ha aiutata? 

“Io credo davvero che la cosa che conta di più nel nostro mestiere sia la determinazione. Un bell’aspetto certo può aiutare, ma non è fondamentale, ci vogliono le capacità e tanta costanza e passione. Ci vogliono i contenuti, non solo l’estetica. Per esempio io non ho mai fatto concorsi di bellezza: non ho nulla contro i concorsi di bellezza, ma non è su quello che volevo puntare”.

Lei è anche una cantante: pensa un giorno di proseguire in questa carriera?

“Lo sogno sempre, ho avuto molta più fortuna con la tv che con il canto. Ma spero sempre di poter far convergere il mio lavoro di conduttrice con la mia passione per la musica, magari in un programma musicale. In particolare io sono un soprano, quindi amo il pop lirico, e mi piacerebbe molto valorizzare questo genere musicale, che tra l’altro all’estero ha moltissimo successo”. 

Parliamo anche del suo libro, “Come non darla…vinta”. Ci racconta come è nato?

“L’ho scritto poco prima di aspettare il bimbo, e per questo la promozione non è stata sempre facile. Ma nonostante questo ha ricevuto grandissimo interesse, cosa che mi ha fatto molto piacere. È un libro in cui racconto in chiave ironica il trinomio potere-sesso-libertà che governa ai giorni nostri. Quando una giovane donna si trova ad affermarsi spesso ha a che fare con uomini potenti che mettono in gioco determinate dinamiche: io ho pensato che potesse essere utile dare una serie di consigli per non scendere a compromessi”.

Che rapporto ha con Genova?

“Genova è la città dove sono nata, dove è nato mio figlio, e dove è nato l’uomo che ho sposato. Perciò è ovvio che sia la mia città del cuore. Di Genova amo che è una città di mare, ha una sorta di poesia che la circonda, anche un po’ malinconica e nostalgica. Mi piace il fatto che ci sia tantissimo da fare, e anche un sacco di possibilità  per i bambini di imparare molto divertendosi: mio figlio, ad esempio, è un grande appassionato del Museo di scienze naturali e dell’Acquario”.

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