Pinerolo
Una storia di cavalleria e gusto
Se l’intera nostra regione, vuoi per la sua storia, vuoi per la sua architettura, vuoi - ancora - per la sua geografia, è sempre stato avvicinata alla Francia, se tanti dicono che Torino è la Parigi d’Italia, allora è certo che Pinerolo è la nostra Nizza.
Elegante e vivace, culturalmente attiva e molto laboriosa, la piccola cittadina piemontese guarda il Monviso e abbraccia la parte più dolce di due valli, quella del Chisone e quella Germanasca. Un mare di pianura. Come scrisse Edmondo de Amicis in Alle porte d’Italia, infatti: “Vista dall'alto, posta com'è all'imboccatura
di due bellissime valli, ai piedi delle Alpi Cozie, davanti ad una pianura vastissima, seminata di centinaia di villaggi, che paiono isole bianche in un vasto mare verde e immobile, è la città più bella del Piemonte.”
Importante centro nevralgico per i francesi del Re Sole e di Napoleone, così come per il movimento insurrezionalista di Santorre di Santarosa che da qui partì per portare l’intero nostro Paese al suo Risorgimento, ci sono alcune notizie storiche di Pinerolo che la rendono una cittadina molto curiosa e, perché no, più simpatica di quanto non si voglia credere.
Innanzitutto, per iniziare la passeggiata con una nota gustosa, è qui che nacque il panettone come lo conosciamo noi piemontesi: era il 1922 e dalla Lombardia arrivava la ricetta natalizia più famosa d’Italia. Il pasticcere Pietro Ferrua la importò così com’era ma le aggiunse una variante fondamentale: la guarnizione di crema di nocciole delle Langhe. Non era un’aggiunta casuale: di lì a poco il signor Ferrua avrebbe consolidato un potente impero del gusto chiamato Galup.
Poi, nel nostro anno di gloria il 2006, Pinerolo ospita le gare di curling delle Olimpiadi invernali e da quel momento in avanti uno sport che per gli italiani non aveva significato assolutamente nulla per interi secoli diventa una disciplina praticata non solo a livello amatoriale ma anche agonistico. Pinerolo, quindi, capitale nazionale del curling.
Prima di questo sport, tuttavia, la specialità più autentica e nobile della cittadina era l’equitazione: Pinerolo, infatti, è conosciuta come la città della cavalleria e qui, nel 1849, fu fondata la Scuola militare di Equitazione e con lei una lunga tradizione che continua ancora oggi attraverso sfilate, manifestazioni, esposizioni e veri e propri corsi.
Sempre legato al mondo antico della cavalleria, il mito più leggendario di Pinerolo prende forma sotto l’impero di Luigi XIV, il Re Sole. Come ci racconta la storia, infatti, il re francese nascose nelle sue prigioni un uomo misterioso, colpevole di un reato gravissimo e sconosciuto, ma troppo importante per il sovrano per essere giustiziato. La pena di morte, infatti, venne mutata in una maschera fatta di rigide strisce di ferro orizzontali che l’uomo dovette portare sul suo volto tutta la vita, trasformandosi così ne La maschera di ferro. Il 24 agosto 1669, il prigioniero giunse a Pinerolo scortato da D’Artagnan e fu rinchiuso per alcuni tempi nella prigione della Cittadella, finché non si decise di trasferirlo altrove. Se ancora oggi la sua identità rimane sconosciuta, la leggenda avvolge la città in un mistero senza tempo.
4 Passi/4 salti
• antiche botteghe di pinerolo: ce ne sono un’infinità e si contendono gli spazi stretti del centro storico. Dagli elettrodomestici alla merceria, dai salumi all’arrotino, qualsiasi esigenza moderna trova ancora la sua soluzione storica (e, perché no, immortale);
• museo nazionale dell’arma di cavalleria: è qui che si respira l’aria più autentica del passato di Pinerolo, quando a dominare realtà e immaginazione c’erano uniformi, armi reali e bardature d’ogni tipo;
• eataly: uno degli avamposti del movimento Slow Food e della cucina italiana, Pinerolo ospita una delle primissime sedi di quello che ormai è diventato il marchio più famoso della gastronomia nostrana.
Qui, oltre a trovare prodotti culinari e a mangiare, si possono anche seguire dei corsi: educazione alimentare e cultura del cibo per i pensionati, laboratori didattici per i bimbi;
• bioparco zoom: a soli 5 minuti in macchina dal centro di Pinerolo, tra Piscina e Cumiana, si estende un enorme parco verde dedicato agli animali di Africa e Asia. Qui, infatti, sono stati ricreati interamente diversi habitat naturali e, per ognuno, sono stati adottati i loro perfetti abitanti: ci sono zebre, leoni e rinoceronti, ma anche - nel rispetto dell’habitat Madagascar - un buon numero di lemuri, probabilmente gli unici in Italia.
di Pietro Raboni | foto di Laura Anatriello