A.L.B.A., la prima carrozzina che migliora l'autonomia del paziente, parte da Torino per un "tour internazionale"
Un progetto rivoluzionario, pensato per migliorare l'autonomia dei pazienti con mobilità ridotta e partito da Torino per essere presentato a livello internazionale. A.L.B.A, acronimo di Advanced Light Body Assistants, è una carrozzina tecnologica, che permette al paziente di muoversi in maniera convenzionale o autonoma, grazie all'utilizzo di strumenti evoluti come i comandi vocali o da remoto. Grazie alle tecnologie Internet Of Things, A.L.B.A. interagisce con le infrastrutture e può muoversi non solo orizzontalmente, ma anche verticalmente tra i piani dell’edificio, comunicando direttamente con gli ascensori. Si tratta di un progetto all'avanguardia, nato dalla collaborazione di aziende leader nei rispettivi settori: uno strumento sicuro, che non supera i sei chilometri orari e che evita gli ostacoli grazie al sistema di sensori di cui è dotata.
La sperimentazione di questo progetto, partita nel 2019 al Presidio Sanitario San Camillo di Torino, è oggi in una fase di espansione internazionale: da Torino A.L.B.A. è partita per esser presentata a Parigi e a Dubai, in fiere di settore (ad esempio alla Gulf Information Technology Exhibition, una tra le più importanti manifestazioni fieristiche dedicata alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione negli Emirati Arabi Uniti) in contesti non solo ospedalieri, ma per esempio per garantire una più efficiente mobilità all'interno di spazi di diversa natura. L'obiettivo di A.L.B.A., infatti, è quello di rivoluzionare la mobilità e la vita del paziente in ospedale, ma non solo. Nella prospettiva di un futuro legato alle Smart City, è fondamentale lavorare in un’ottica di integrazione degli spostamenti, applicando tecnologie simili in differenti contesti della vita quotidiana: luoghi pubblici e privati come ospedali, cliniche, aeroporti, metropolitane, musei.
A.L.B.A nasce dall'intuizione dell'ingegnere Andrea Segato, il tutto in ambito familiare: “Nel 2016 mia nonna ha dovuto cominciare a muoversi in carrozzella per una artrosi al ginocchio: ho cercato di capire come aiutarla, sul mercato non c'era moltissimo nonostante l'1% della popolazione mondiale abbia bisogno di questo supporto. La nostra è una soluzione nata grazie all'incontro con aziende importanti, che dovrà essere concorrenziale nel prezzo e con una tecnologia che aiuti tutti".
"Il San Camillo è stato scelto per la sperimentazione di A.L.B.A. per la sua lunga esperienza in campo riabilitativo e per l'alto numero di pazienti che segue - spiega il direttore generale Marco Salza -. È un progetto importante, poiché sancisce il connubio tecnologia-salute, che ben si sposa con la riabilitazione. A.L.B.A è importante per tre motivi: dà maggiore autonomia a chi ha disabilità importanti; tutela i lavoratori che mobilizzano le persone malate; controlla da remoto dove si trovano le carrozzine".
Chi è il San Camillo
Il Presidio Sanitario San Camillo è un ospedale specializzato in riabilitazione inserito nella rete del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) della Regione Piemonte e svolge attività di Riabilitazione Intensiva di secondo livello. La struttura, immersa in un grande parco, ospita reparti di Degenza ordinaria, Day Hospital, Ambulatori di riabilitazione e Radiologia; è sede di didattica e tirocinio universitario per molteplici professioni sanitarie e Centro di Ricerca clinica per l’osteoporosi, le malattie metaboliche dell’osso e la neuropsicologia.
Dal 1990, con il riconoscimento a Presidio Sanitario, la struttura è stata inserita nella rete degli Ospedali regionali, del tutto equiparato alle strutture pubbliche pur mantenendo la propria autonomia giuridica e amministrativa.
Il Presidio Sanitario San Camillo oggi è un’Istituzione sanitaria senza fini di lucro inserita nella rete ospedaliera regionale, di proprietà della Fondazione Opera San Camillo.