Agriflor: polemica per il mercato in piazza Vittorio

Avrete visto anche voi, sui social, le polemiche legate ad Agriflor, il mercatino di florovivaisti e produttori agroalimentari che si è tenuto domenica 28 marzo in piazza Vittorio a Torino.

Polemiche legate alla troppa - secondo molti - quantità di gente presente intorno alle bancarelle dell'evento, che hanno fatto indispettire molti. Siamo in zona rossa, dicono in molti, gli eventi sono fermi, i ristoranti sono chiusi, e sono bloccate perfino le scuole: come è possibile autorizzare una manifestazione di piazza?

Agriflor: cos'è

Agriflor è ormai da un po' un appuntamento fisso torinese: un mercato all'aperto dedicato a piante, fiori e frutti che, in epoca Covid, ha ridotto le sue dimensioni (concentrandosi principalmente sugli agricoltori e alle loro eccellenze) ma ha continuato ad andare avanti.

A organizzarlo è l’associazione Società Orticola del Piemonte, nata da un gruppo di persone accomunate dall’amore per la natura, le piante e l’arte dei giardini. L'associazione ha anche messo in piedi eflor, la prima piattaforma floreale italiana che mette in contatto tutti gli appassionati del verde, con gli esperti del settore e i florovivaisti.

Agriflor: perché si può fare

Proprio per la sua natura di mercato agricolo, Agriflor è permesso anche in questo periodo di restrizioni. Trattandosi infatti di un mercato periodico di agricoltori, non è in realtà un evento né una fiera. Gli espositori agricoli presenti ad Agriflor vendono fiori e generi alimentari: prodotti consentiti dal DPCM in vigore. "Inoltre - dicono gli organizzatori - vengono rispettate tutte le regole: contingentamento con controllo del numero delle persone che entrano ed escono, controllo della febbre, spazi larghi da un florovivaista e un altro".

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