Blonde d’Aquitaine: la carne francese che ha conquistato il Piemonte
Una razza d'eccellenza di origine francese, ma che negli anni ha conquistato il Piemonte: la Blonde d’Aquitaine è allevata in Italia a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, e oggi conta nella nostra regione centinaia di produttori che allevano oltre 60.000 capi.
l progenitore della Blonde d’Aquitaine è il Bos Aquitanicus, che diede origine a bovini dal mantello color fromentino e dalle mucose chiare, diffusi nel sud-ovest della Francia.
Con lo sviluppo della zootecnia alla fine del XIX secolo si individuarono tre popolazioni distinte, Garronaise, Quercy e Blonde des Pyrénées, organizzate in Libri Genealogici dal 1898 al 1920.
In linea con la tradizione, anche la Blonde d’Aquitaine in Italia viene allevata partendo dai vitelli giovani, che vengono acquistati ed importanti dalla Francia.
In Italia abitualmente viene consumata carne di animali macellati giovani (mediamente tra i 15 e i 20 mesi di vita) e prevalentemente di maschi interi. Meno presenti sono le femmine che però rivestono un ruolo fondamentale perché spesso sono utilizzate in punti di vendita di altissima qualità, le cosiddette boutique delle carni, per il loro gusto squisito.
La carne di razza Blonde d’Aquitaine è esaltata da alcune preparazione tipiche della regione italiana in cui viene maggiormente allevata, il Piemonte. Tra le preparazioni che la valorizzano di più troviamo la carne cruda battuta al coltello, il roastbeef, le bistecche della coscia e tutte le preparazioni con cotture medie e non troppo prolungate. L'abbiamo conosciuta è apprezzata proprio nelle preparazioni dello chef stellato Walter Ferretto, che ha presentato piatti deliziosi preparati con questa carne in un incontro durante Il Magico Paese di Natale 2021. Proprio in questa occasione, il Consorzio dall’Asprocarne Piemonte ha illustrato storia e caratteristiche di questa carne e delle aziende piemontesi che allevano i bovini di razza Blonde d’Aquitaine, aderendo al disciplinare del “Vitellone e Scottona ai cereali”.