Bottom Up!, il festival di architettura dal basso di Torino
Promette di di cambiare il volto di diversi luoghi, comunità e spazi, distribuiti in tutta la città di Torino Bottom Up!, esperimento urbano di festival di "architettura dal basso".
Grazie al successo della raccolta fondi lanciata, infatti, stati raccolti in tutto oltre 142 mila euro di donazioni, provenienti da oltre 900 cittadini. Una cifra che permette di raggiungere il 100% degli obiettivi prefissati dagli 11 progetti di rigenerazione urbana dal basso. “I processi di trasformazione proposti nell’ambito dell’iniziativa rappresentano il concretarsi degli obiettivi che ci siamo posti nell'ambito del Piano d'azione Torino 2030, tesi a realizzare una città dinamica e vivibile", ha dichiarato l’Assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Antonino Iaria.
Al centro della riflessione, in particolare, le ricadute sull’organizzazione dei contesti urbani anche in relazione alla crisi climatica, sulla progettazione degli spazi abitativi e sulla vita delle comunità, puntando sull’integrazione e l’inclusione.
Bottom Up!, i progetti
I progetti di Bottom Up!, in fase di realizzazione, sono Miraorti, gli orti urbani diffusi che si estendono su una superficie di 6 ettari a Mirafiori Sud; in Barriera di Milano al Forno Sociale S.P.I.G.A. dove la panificazione diventa essenziale per la costruzione di comunità e Risorgimento Social Club che vedrà l’ampliamento e la rigenerazione degli spazi del Circolo Risorgimento, storica bocciofila ANPI. In Via Cavagnolo, sede del Piccolo Cinema curato dai fratelli e registi De Serio, prenderà avvio Una pietra tira l’alta, il progetto partecipato di incremento della vitalità culturale e aggregativa del quartiere, come ad Aurora dove il progetto Cortile Mondo introdurrà pratiche di di didattica innovativa alla Scuola Chagall, frequentata dal 90% di alunni provenienti da diverse parti del mondo. Lo Spazio di Mezzo in Via Medici (tra Cit Turin e Campidoglio) rappresenta invece un nuovo luogo di scambio culturale tra la comunità cinese e la città. In Centro, in Via Giolitti Cort.lì realizzerà un hub a forte valenza comunitaria in cui le persone diventeranno parte attiva delle proposte educative e ludico-ricreative. Per i 10 anni della casa del quartiere di San Salvario con Stiamo Freschi 10x10 l’intervento ridisegnerà alcuni spazi comuni rendendoli più green e accessibili; Ruota di Scarto è un food truck itinerante tra Porta Palazzo e gli altri mercati torinesi per la raccolta, la trasformazione e la distribuzione delle eccedenze alimentari. Wall Coming! è il progetto che consentirà di realizzare un teatro all’interno del carcere minorile del Ferrante Aporti, gestito dai ragazzi detenuti; l’arte è un mezzo di riabilitazione anche nel progetto Hear Me, che sorgerà in Borgo San Paolo al Giardino Piredda,una serie di installazioni sonore, un mezzo di ascolto rivolto in particolare agli utenti dei centri di salute mentale che affacciano sul giardino.Il meccanismo del nuovo festival, si è mosso nella direzione di una collaborazione pubblico e privato, dal basso verso l’alto, nella convinzione che questo modello, come dimostrano esperienze a Londra, Lione, Liverpool, Manchester, Rotterdam e in tante città d’Europa, è l’unico in grado di pensare e ridisegnare le città del futuro.