Carlo&Camillo riapre: nasce "Il Carignano pop"
La ristorazione si fa pop, anche a Torino: così, Carlo&Camillo, il bistrot del ristorante stellato Carignano dell'Hotel Sitea (uno dei fiori all'occhiello della ristorazione cittadina) si reinventa come "Carignano Pop", con una formula che è di fatto una via di mezzo tra quella del fine dining da macaron e quella più informale del bistrot.
Una formula convincente, da consumarsi all'aperto (nel dehors che dà sulla via pedonale che dà uno dei due nomi al ristorante) o al chiuso, quando si potrà, negli spazi tutti rinnovati del bistrot. Boiserie nere e inserti dorati sono la nuova chiave stilistica del locale, a ricordare l'eleganza sabauda e alle pareti i ritratti di tante star internazionali che qui hanno transitato. Fu proprio qui che, nel 1935 ha debuttato per la prima volta a Torino il grande jazzista Louis Amstrong, ultimo concerto che tenne in Italia, prima dell'entrata in vigore delle leggi razziali.
In carta piatti della tradizione come la carne cruda di Fassona, il vitello tonnato, l'agnolotto gobbo piemontese al sugo d'arrosto e il carpione di Grissinopoli di vitella piemontese, si arricchisce dello sfarzo e alta cucina dei principi di Carignano, con una proposta giornaliera del ristorante stellato Il Carignano e un menu degustazione di 2 piatti e un dolce a 49 euro.
La mano alla guida della brigata, lo si vede chiaramente, è quella esperta e sicura dello chef Fabrizio Tesse, che al momento ha riaperto il suo ristorante gastronomico con pochi tavoli nel dehors interno. "Per Il Carignano Pop ci siamo ispirati alle abilità di mediazione politico di Camillo Benso", spiega Tesse. "Abbiamo quindi inserito delle proposte più gastronomiche nel menu classico del bistrot e per dare a tutti la possibilità di provare la cucina dello stellato in chiave pop, anche in questo periodo, all'aperto”.
“Da vero artigiano della cucina vorrei trasmettere sapori riconosciuti, che tutti noi abbiamo nella nostra memoria, partendo dalla selezione delle materie prime, proposte però in una nuova veste e diversi abbinamenti. Innovazione e tradizione, perché si innova, si recupera e si evolve una tradizione antica adattandola alle sfide, alle conquiste e alle esigenze dei nostri tempi” racconta lo chef Tesse.