Che successo, Buonissima!

La quinta edizione ha avuto un riscontro eccezionale, merito dei grandi nomi coinvolti, dei numeri sempre più importanti e di un’atmosfera di festa, che ha accompagnato tutti i giorni

Finalmente, Torino ha avuto l'evento gastronomico che si meritava. Buonissima, arrivata alla sua quinta edizione, quest'anno è stata particolarmente convincente, sia in termini di contenuti (che comunque ci sono sempre stati, dalla cena di Virgilio Martinez alle OGR a quella di Ducasse e Oldani alla Reggia di Venaria, fino a - andando indietro nel tempo - quella super spettacolare organizzata alla Mole Antonelliana) ma soprattutto in termini di visibilità, con il pubblico torinese che sembra finalmente essersi accorto di questo grande evento che rende più buona la città.

L’edizione che si è appena conclusa di Buonissima è stata la più grande e ricca di sempre.
L'evento gastronomico, ideato dai giornalisti Stefano Cavallito e Luca Iaccarino e dallo
chef Matteo Baronetto
, ha raggiunto in quest’edizione - andata in scena da martedì 21 a
domenica 26 ottobre - la maturità.

Una maturità costruita su numeri sempre più importanti e sul coinvolgimento di nomi che
sottolineano l’importanza di Torino nel panorama enogastronomico nazionale. Da Rasmus
Munk, chef del ristorante Alchemist di Copenaghen
e grande protagonista dell’immersiva
cena spettacolo da Palazzo Saluzzo Paesana, a Jeremy Chan, che da Eataly ha presentato
il libro Ikoyi e intrattenuto gli ospiti con uno show cooking senza precedenti.

Buonissima 2025 è stata però anche la prima edizione della kermesse ad accogliere i bistrot
spagnoli della Catalogna, all’interno di un gemellaggio che li ha visti scendere in campo al
fianco dei bistrot italiani, nell’ambito di BistroMania. È stata poi l’edizione di Carlo Cracco,
che ha presentato, in Galleria Subalpina, il libro Cracco in Galleria, realizzato da
Toiletpaper, lo studio creativo fondato da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, in
collaborazione con il fotografo Alberto Zanetti. Ma soprattutto Buonissima ha registrato
quella che per molti aveva il sapore, in chiave sabauda, della “reunion degli Oasis”, parliamo
della 4 mani da Dispensa di Carlo Cracco e Matteo Baronetto, all’interno del format Chef’s
Table.

Altri momenti speciali, la prima cena mai ospitata nella storia della Libreria Luxemburg, tra
le più antiche d’Italia: a firmarla Matteo Baronetto insieme a Donato Ascani del Glam** di
Venezia; o la speciale cena all’insegna dell’arte presso Gallerie d’Italia, che ha visto
protagonisti Christian Costardi del ristorante Scatto e Josean Alija del ristorante Nerua*,
situato all’interno del museo Guggenheim di Bilbao.

“La fiducia e la generosità di alcuni dei più grandi interpreti della cucina mondiale
sono le stelle sotto le quali ha brillato questa quinta edizione di Buonissima: Alain
Passard che accetta commosso il premio Bob Noto; Mariella Organi – vincitrice del
riconoscimento nel 2024 – e Moreno Cedroni che preparano la cena in suo onore; Josean
Alija che dialoga con le opere di Gallerie d’Italia; Carlo Cracco che sceglie la nostra città

per l’anteprima del libro concepito con Toilet Paper; Jeremy Chan attratto “dalla bellissima
energia”; Yannick Alléno, Federico Zanasi, Fabrizio Fiorani e Agostino Perrone che si
confrontano sul futuro della ristorazione e, ultimo ma non ultimo, il meraviglioso Rasmus
Munk, che con tutto il gruppo di Alchemist ha lavorato mesi per realizzare una cena
spettacolo unica, dedicata alla cucina e alle cultura italiane” hanno affermato i founder e
direttori artistici di Buonissima. “Gran parte del merito di questa attrattività va a Torino
che accoglie tutti con cibo, arte e bellezza: i monumenti e i parchi, le piazze e i sapori della
tradizione. E tutto ciò è restituito alla città: Buonissima è un evento per il pubblico, per ogni
genere di appassionato di gastronomia, da chi ama le antiche trattorie a chi frequenta l’alta
cucina. Festeggiata la fine dell’edizione 2025 con il “Grande pranzo della domenica” a base
di agnolotti e Nebbiolo, già si immagina l'anno prossimo, con l’obiettivo di diventare a pieno
titolo uno dei grandi eventi dell’autunno torinese. Con fiducia e generosità”.

“Buonissima 2025 non è un semplice festival gastronomico, è lo specchio autentico
di ciò che la ristorazione contemporanea oggi esprime. Dalla cucina tipica ai ristoranti
gourmet, dai bistrot contemporanei ai grandi interpreti dell’alta gastronomia nazionale e
internazionale, Buonissima racconta la ricchezza e la varietà di un settore in continua
evoluzione. Elemento distintivo della manifestazione è l’integrazione di contenuti
artistici e letterari, che arricchiscono l’esperienza e ne ampliano la prospettiva
culturale. Tutto questo è reso possibile tramite l’attivazione del territorio in concertazione
con le istituzioni e i partner commerciali. Un grande e impegnativo lavoro di pianificazione e
coordinamento sostenuto da una visione chiara per i prossimi tre anni: diventare il più
importante e riconosciuto festival di cultura gastronomica italiano. La quinta edizione di
Buonissima si è appena conclusa e ha segnato un nuovo standard. La sfida sarà mantenere
l’elevato livello qualitativo, migliorarlo e fare di Buonissima un modello capace di ispirare
altri” ha affermato Stefano Zenga, general manager di Buonissima.

“To Be Company ha costruito negli anni, con duro lavoro e passione, competenze specifiche
nella realizzazione di eventi enogastronomici. Buonissima, entrata nel portfolio della
società lo scorso anno, rappresenta l’esempio più illustre della nostra ambizione:
diventare l’organizzazione di riferimento per i grandi eventi enogastronomici in Italia.
Le nostre capacità sono il risultato di un team dedicato, multifunzionale e verticalmente
integrato in tutte le competenze necessarie alla realizzazione di un evento tanto complesso:
dalla comunicazione alla logistica, dai service al project management, fino al rapporto con i partner commerciali” ha dichiarato Edoardo Gatti, owner di To Be Company.

TUTTI I NUMERI DI BUONISSIMA

Nei cinque giorni di Buonissima sono stati realizzati oltre 120 eventi, di cui 10 in luoghi
iconici e insoliti che raccontano Torino – come le Gallerie d’Italia, che hanno ospitato la
Cena dell’Arte o la Libreria Luxemburg – 3 format diffusi nei principali ristoranti della città –
Piolissima, Metti Torino a Cena, Le Cene Tematiche di MangèBin - e 2 culturali, diffusi in
tutta la città: Casa Buonissima e Meet The Chef.

Più di 100 sono stati i ristoranti torinesi coinvolti, per un totale di oltre 150 tra chef e
ristoratori provenienti dall'Italia e dal mondo. Più di 16.000 sono stati i partecipanti all’evento, tra cui bisogna menzionare gli oltre 200 ospiti (giornalisti, chef, VIP) accorsi a Torino anche dall’Italia e dall’estero.

Oltre 350 sono stati gli articoli pubblicati su giornali italiani e internazionali, digitali e
cartacei, insieme a 10 servizi radiofonici e televisivi. Altrettanto soddisfacenti sono stati i
numeri digital, che hanno visto, rispetto al 2024, +3,8 milioni di visualizzazioni e
interazioni sulla pagina Instagram dell’evento nel solo mese di ottobre, oltre 550 storie e
400 post sull’evento e 350 mila visite al sito web nei mesi di settembre e ottobre.
Come negli scorsi anni, l’evento ha prodotto un significativo ritorno in termini di indotto per
ristoranti, hotel e fornitori di servizi del territorio ed è stato reso possibile grazie a
un’organizzazione articolata, coordinata da ToBe Company, che ha coinvolto più di 300
addetti ai lavori, tra hostess, steward, driver, tecnici audio/luci, allestitori, camerieri, cuochi,
sommelier, runner, fotografi e videomaker, grafici, copywriter e content creator.
L’appuntamento, per il prossimo anno, è per la sesta edizione di Buonissima, dal 21
al 25 ottobre 2026.

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