Consorzio Carni Qualità Piemonte presenta: la vera carne coltivata
Con un pranzo a base di ottima carne nella bellissima terrazza della Piazza dei Mestieri, il Consorzio Carni Qualità Piemonte ha voluto ribadire l'importanza di un consumo consapevole, sano e di eccellenza della materia prima animale.
Cos'è la carne coltivata? Il tema è al centro del dibattito alimentare: si fa un gran parlare di nuove frontiere nella produzione e nel consumo della carne. Frontiere a cui il Consorzio Carni Qualità Piemonte vuole rispondere proponendo la "vera carne coltivata": quella che arriva dal campo, dai contadini, dagli allevatori che con un lavoro antico e fatto di valori forniscono una materia prima di grandissima qualità, eccellenza assoluta del panorama piemontese.
Un prodotto da tutelare, valorizzare, riscoprire nelle sue peculiarità e nelle caratteristiche che lo rendono così eccezionale. Una materia prima che costituisce un elemento fondamentale all'interno delle nostre diete, un ingrediente profondamente radicato nelle nostre tradizioni. Una carne tenera, di qualità, da consumare con la consapevolezza che si tratta di un prodotto buono, garantito dal lavoro attento e scrupoloso fatto dagli allevatori delle nostre terre e intrinsecamente parte della nostra cultura alimentare.
Si può parlare di carne in modo diverso. Si può scegliere la carne in modo diverso. Si può costruire un sistema di valore intorno a una filiera corta, certificata, sicura: è questa la direzione in cui lavora da anni il Consorzio Carni Qualità Piemonte.
“La conoscenza del prodotto è fondamentale per recepire gli sforzi che vengono fatti per garantire una carne migliore, più sana e più buona, essenziale in un’alimentazione corretta”, spiega Simone Mellano, Direttore del Consorzio Carni Qualità Piemonte. “Per questo vogliamo raccontare agli stakeholders del settore, giornalisti, ristoratori, cuochi, e tramite loro a tutto il pubblico, le caratteristiche di qualità della nostra carne, introducendo nel linguaggio comune nuove terminologie e nuovi concetti”.
Un diverso racconto della carne
Parlare di carne con un diverso linguaggio e con una modalità di racconto che punti a evidenziare la qualità e l’eccellenza dei prodotti che il Piemonte è in grado di esprimere. È questo l’obiettivo del Consorzio Carni Qualità Piemonte, nato nel 2001 e oggi composto da circa trecento soci distribuiti tra allevatori, stabilimenti di macellazione e commercianti, ripartiti su tutte le provincie del Piemonte. Il Consorzio si pone l’obbiettivo di fornire ai consumatori un prodotto sano e di origine certa, essendo realizzato all’interno dei propri allevamenti disciplinati da un capitolato che ne regolamenta le strutture, gli approvvigionamenti, la gestione e l’alimentazione dei capi allevati; ma vuole anche educare e informare i consumatori sull’altissima qualità e sulle caratteristiche d’eccellenza della carne bovina piemontese.
Proprio con questo intento il Consorzio Carni Qualità Piemonte vuole oggi introdurre alcuni nuovi concetti nel racconto della carne, dando spazio non solo a un nuovo linguaggio, ma al lancio di nuove progettualità che possono contribuire a migliorare,
qualificare, promuovere, valorizzare e commercializzare le carni bovine prodotte dagli allevatori di qualità.
La blockchain, innanzitutto. “La qualità della carne dipende dall’operato di tutti i soggetti che intervengono lungo tutto il processo produttivo”, prosegue Mellano. “Ecco perché è importante conoscere chi è coinvolto e come si svolge il processo di produzione della carne bovina”. Partendo da questo principio il Consorzio Carni Qualità Piemonte si fa portavoce di un nuovo concetto di filiera, che tramite la blockchain permette di mappare l’intero percorso di produzione della carne, a partire dalla produzione dei mangimi e dall’allevamento dei bovini, passando per la macellazione e la lavorazione delle carni fresche. Un procedimento essenziale per fornire al consumatore finale tutte le informazioni necessarie sul prodotto che sta acquistando e portando sulla propria tavola.
Il Consorzio Carni Qualità Piemonte vuole poi importare dal mondo del vino, che da sempre fa del racconto dell’eccellenza una sua chiave fondamentale, il concetto di “cru”. “La provenienza geografica della carne, il modo in cui vengono allevati i capi bovini, il clima che respirano, il foraggio che mangiano sono tutti elementi fondamentali a garantirne la precisa qualità”, spiega Mellano. “Ci sono ragioni storiche, geografiche e climatiche che rendono la carne piemontese migliore delle altre: tutti questi elementi possono davvero fare la differenza in termini di caratteristiche organolettiche del prodotto. Con il concetto di cru vogliamo puntare a spiegare quanto i luoghi e le buone pratiche di allevamento possano caratterizzare la carne che mangiamo”.
Un altro concetto che il Consorzio Carni Qualità Piemonte vuole introdurre nella comunicazione quotidiana della carne piemontese è quello relativo alla certificazione SQNZ. Il Sistema di Qualità Nazionale in Zootecnia (SQNZ), istituito con apposito Regolamento Comunitario e adottato dal Ministero delle Politiche Agricole con specifico decreto ministeriale, riconosce infatti i disciplinari di qualità con i quali vengono allevati i bovini. Tra questi ricordiamo il disciplinare del Vitellone e della Scottona allevati ai cereali e il disciplinare del Fassone di razza Piemontese. “Ci piacerebbe che presto questo acronimo diventasse una garanzia facilmente riconoscibile per il consumatore, al pari delle DOP e delle IGP, che ormai rientrano nel gergo quotidiano di chi acquista i prodotti alimentari”, conclude Mellano. “Quello della certificazione SQNZ è un risultato straordinario che è stato ottenuto: finalmente la carne bovina italiana è dotata di un sistema di certificazione europeo che garantisce il consumatore da un punto di vista di origine e qualità del prodotto”.