Consulenze personalizzate: l'occhiale Vanni accorcia le distanze grazie al digitale
di Sabrina Roglio
“Lo showroom Vanni non ha mai chiuso nel periodo di lockdown, essendo gli occhiali un bene di prima necessità. Siamo stati aperti qualche ora al giorno e su appuntamento, in una piazza Carlina surreale, completamente deserta”. Alessandra Girardi, responsabile delle relazioni esterne e ufficio stampa dello showroom Vanni, racconta così la Fase1 della quarantena torinese. “Non abbiamo mai cessato di offrire assistenza ai nostri clienti – continua Girardi - siamo stati per molti àncora di salvezza: abbiamo aggiustato occhiali danneggiati, rotti inavvertitamente e sostituito lenti rovinate”.
Gli occhiali Vanni e Derapage sono nati a Torino 30 anni fa e si sono affermati nel panorama dell’occhialeria creativa, l’eyewear design, e oggi sono venduti nelle vetrine dei negozi di ottica di Milano, Parigi, New York, Montreal, Cape Town e Sidney. 100% Made in Italy, sono prodotti a partire da componenti e materie prime nazionali e lavorati in fabbriche italiane.
Se nella fase1 la vendita di occhiali è stata minima, dal 4 maggio, con l'apertura al pubblico più regolare, i tre ottici optometristi che lavorano nel negozio hanno ricominciato “l’attività professionale di controllo visivo, utilizzando strumentazione schermata da protezioni in plexiglas. Gli occhiali vengono sanificati dopo ogni prova” spiega Girardi.
Durante i due mesi di quarantena il brand ha rafforzato la sua comunicazione verso i clienti: “Dall’inizio della pandemia abbiamo iniziato a inviare regolarmente una newsletter sulle attività legate ai nostri marchi: con focus particolari sulle novità degli occhiali, e indicazione sulla loro cura, ma anche sulle tendenze della moda e sulle attività online nell’ambito dell’arte contemporanea e della cultura, che sono da sempre nel nostro Dna. Abbiamo attivato un servizio di consegna a domicilio e di vendita a distanza degli occhiali da sole, mentre per gli occhiali da vista stiamo organizzando un servizio di consulenza personalizzata che si attiverà mandando la propria foto e ricevendo indicazioni sulla tipologia di occhiale (forma, colore, materiale) che dona di più. Il digitale ci aiuta, anche se nella vendita dell’occhiale da vista non si può fare a meno del rapporto con l’ottico”.
Lo showroom è anche uno spazio che ospita i progetti speciali dei marchi, dedicati soprattutto all’arte contemporanea, e anche al design. Nei prossimi mesi quindi, oltre ai nuovi occhiali Macro da sole e da vista proposti per la nuova stagione insieme ad altri modelli, riprenderà la programmazione di progetti d'arte che rispettino il distanziamento sociale. “Restare sintonizzati – conclude Girardi - abbiamo già moltissime idee”.
Abbiamo voluto raccontare le storie di alcuni produttori, negozianti, imprenditori di Torino e del Piemonte e di come hanno reagito alla pandemia in corso. Alcuni non hanno mai smesso di lavorare, altri hanno cercato di reinventarsi, tutti hanno dovuto ripensare alla propria attività.