Denis Rouvre, fotografo del Calendario Lavazza 2017

Il fotografo francese, alla caccia di storie eccezionali di uomini comuni, è l’autore degli scatti del Calendario Lavazza 2017

Ci sono anche volti noti del mondo dello spettacolo nei ritratti di Denis Rouvre, fotografo parigino che pubblica per le principali riviste internazionali, i cui lavori sono stati esposti al Rencontres d’Arles, alla Pinacothèque de Paris e alla Galleria Barbado di Lisbona accanto a quelli di Nadav Kander, Arno Rafael Minkkinen e Martin Parr nell’ambito dell’esposizione Portrait of the World. Rouvre, tuttavia, preferisce fotografare uomini e donne comuni con vite fuori dall’ordinario, di cui mostra forza e costanza, fragilità e timori. Come i protagonisti di Earth Defenders, il Calendario Lavazza 2017, realizzato in collaborazione con Slow Food. Nelle immagini dei dodici mesi, persone e paesaggi finiscono per fondersi le une negli altri, dando vita a una "geografia del volto”: le ramificazioni di una pianta, nella foresta tropicale di Sumatra, si sovrappongono e si proseguono nei solchi del viso
di una donna che, da sempre, coltiva caffè; le spighe e le vasche delle sconfinate risaie indonesiane si incastrano nelle rughe e nelle spigolature di una coltivatrice di riso rosso; migliaia di api di un alveare di Kotagiri quasi si incastrano nei segni e nelle rughe di un anziano cacciatore di miele millefiori. «Durante il viaggio nel Sud Est Asiatico – racconta Denis Rouvre – ho sentito chiaramente che lì l’ambiente forgia in modo diretto la vita di questi uomini e di queste donne che ogni giorno lavorano e proteggono la loro terra, ne modella il carattere e i volti. È proprio questo rapporto simbiotico tra uomo e natura che ho voluto esplodere nel Calendario Lavazza 2017, attraverso l’accostamento formale di due immagini. Sono orgoglioso di aver potuto scavare nelle storie e nelle vite di questi Difensori della Terra e di testimoniare, attraverso la tecnica della geografia dei volti, come il futuro della Terra passi per il rispetto e il lavoro quotidiano di chi la terra la coltiva».

di Davide Fantino