Leggere ci cambia: il Circolo dei Lettori compie 15 anni

Leggere ci cambia: è con queste parole ispiratrici che la Fondazione Circolo dei Lettori va incontro all’autunno. Sarà una stagione speciale: il tempo del ritorno a una vita in presenza, di nuovo insieme. Leggere ci cambia perché apre l’orizzonte, perché ogni libro è un mondo, perché ogni libro è un mondo di incontri. E cambiare vuol dire crescere. Così abbiamo scelto di festeggiare il compleanno del Circolo, da 15 anni officina di idee e di storie che prendono vita a ritmo quotidiano, prima in via Bogino, la sede storica nel cuore di Torino, dal 2015 anche a Novara, e ancora a Rivoli con il Circolo della musica, dal 2019.

Tre sedi che tornano ad accogliere lettrici e lettori dopo la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria con un ricco calendario di presentazioni editoriali, gruppi di lettura, rassegne, concerti. Tre grandi festival, ognuno con la propria identità, sguardo e linguaggio: il Festival del Classico, che tornerà dal 2 al 5 dicembre 2021, invito a studiare e interpretare il passato, Torino Spiritualità, che quest’anno si è svolto a giugno, pensato per indagare e riflettere sul presente, e Scarabocchi. Il mio primo festival, in partenza tra poco, venerdì 17 settembre la giornata inaugurale, per immaginare e illustrare il futuro. I progetti di responsabilità sociale, negli ospedali e nelle carceri del territorio e la collaborazione con le scuole della città per un Circolo inclusivo, che risponde ai bisogni culturali della collettività. E ancora: i legami con realtà nazionali e internazionali, consolidate negli anni, per una Fondazione che cresce e cambia aprendosi al mondo.

Tutto questo è stata la Fondazione Circolo dei lettori in questi 15 anni, ideatrice di oltre 40.000 incontri con scrittori, artisti, illustratori, filosofi, intellettuali e musicisti. Progetto della Regione Piemonte, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, la Fondazione mette al centro, dal 2006, il libro, veicolo per conoscere sé stessi e il mondo, le parole, che del mondo sono specchio, e la lettura, che significa incontrare la vita con i suoi cambiamenti, cambiamenti che vanno letti, compresi e interpretati.

Per farlo al meglio la Fondazione ha scelto pagine e parole dedicate al crescere e al cambiare, e ancora cicli di incontri, gruppi di lettura, laboratori per bambini. E naturalmente autori, da incontrare dal vivo, a Torino. Tra gli ospiti: lo scrittore di origini indiane Suketu Mehta, esperto dei temi dell’immigrazione, vincitore del GuggenheimFellowship e dell'O. Henry Prize; Emanuele Trevi, tra i più importanti autori contemporanei, Premio Strega 2021; lo scrittore Marcello Fois, autore di storie potenti, dai tempi lunghi e sentimenti forti; Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale; Manuel Vilas, poeta e narratore spagnolo. Apre la riflessione sull'educare e il crescere Giulio Ferroni, professore emerito della Sapienza di Roma, stasera, 13 settembre, alle ore 21, con una lectio a partire da La scuola del futuro (La nave di Teseo). E ancora: Eshkol Nevo, scrittore israeliano di fama mondiale autore, tra gli altri, di Tre piani (Neri Pozza), diventato quest’anno anche operacinematografica grazie alla regia di Nanni Moretti, apre Pagina bianca, progetto che prevede il soggiorno di un autore in città.

Ma Leggere ci cambia è anche il racconto per immagini e parole Maria Montessori e Don Lorenzo Milani. Educare alla libertà che inaugura in anteprima il 13 settembre nella galleria del Circolo, fino al 24 dicembre, per immergerci nella vita e opere di due grandi maestri dell’educazione. A Maria Montessori e al suo metodo sono ispirati inoltre i laboratori per bambini che riprendono in ottobre.

Il Programma a Torino

Secondo Giulio Ferroni, professore emerito della Sapienza di Roma e autore di studi sulle più diverse zone della letteratura italiana e dell’ampio manuale Storia della letteratura italiana, oggi più che mai c'è bisogno di un autentico rilancio della scuola, che la liberi dalla burocratizzazione in cui è caduta negli ultimi anni e dalla condizione di parcheggio a cui spesso è stata piegata. Questo il tema della lectio di lunedì 13 settembre ore 21 al Circolo dei lettori, a partire dal saggio Una scuola del futuro (La nave di Teseo). Dal cambiamento necessario nel mondo della scuola al movimento delle persone sul nostro Pianeta, in fuga da guerre e mutamenti climatici: proprio a questo movimento saranno legate le parole di Suketu Mehta, nato a Bombay e residente a New York, autore del celebre Maximum City, a Torino lunedì 20 settembre ore 18. L’autore sarà in dialogo con Carlo Pizzati per una riflessione sugli scenari globali a partire dalle sue esperienze di osservazione dei flussi migratori descritte nel suo ultimo Questa terra è la nostra terra (Einaudi), «libro decisivo per i nostri tempi, un'appassionata difesa della condizione di migrante» secondo Salman Rushdie. In un’epoca di dilagante cattiveria, secondo Marcello Fois è bene rileggere Cuore di Edmondo De Amicis, vademecum per comprendere il presente e capire in quale oscura profondità affondano le sue radici. Al classico italiano per eccellenza lo scrittore ha dedicato L'invenzione degli italiani (Einaudi), punto di partenza per un dialogo con Giuseppe Civati, martedì 21 settembre ore 18 al Circolo, incentrato sull’urgenza di cercare nuovamente di imparare, basandosi su una grammatica fondata su istruzione, empatia e amorevolezza. Di empatia, quella che scaturisce dall’uso corretto delle parole, usate bene e per far del bene, parlerà invece la sociolinguista Vera Gheno, specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, per vent’anni collaboratrice dell’Accademia della Crusca, a partire dal suo nuovo saggio Le ragioni del dubbio (Einaudi). Venerdì 1o ottobre ore 18 propone un'indagine sui meccanismi della nostra meravigliosa lingua. Dei meandri oscuri del nostro animo parla invece lo scrittore Manuel Vilas, lunedì 4 ottobre ore 18 al Circolo: l’ultimo romanzo I baci (Guanda), scritto nello stile poetico e coinvolgente che contraddistingue l’autore spagnolo, è ambientato durante la pandemia, quando il mondo era rannicchiato su stesso.

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