Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: arriva Space Oddity
Si chiama "Space Oddity" la nuova mostra in programma dal 5 novembre 2020 al febbraio 2021 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Una citazione di uno dei più celebri brani del Duca Bianco David Bowie, per costruire il pretesto per indagare il tema dello spazio. Uno spazio con la S minuscola: non soltanto una questione di universo, stelle e pianeti, ma soprattutto l'idea di ciò che circonda la nostra corporeità. Un tema di grande attualità, dunque, in un periodo in cui tutti siamo chiamati a ripensare gli spazi della nostra quotidianità, tra smartworking, lockdown casalinghi e ingressi contingentati.
Le opere esposte alla Sandretto riflettono dunque sui concetti di spazialità, corporeità, esterno ed interno, architettura e psicologia, offrendo lo spazio espositivo come contesto in cui mettere in atto esercizi di prossimità, distanza e mappatura. Questa presa di consapevolezza del modo in cui abitiamo lo spazio trova nella pratica della danza un’immagine chiave, fortemente simbolica, in particolare nell’articolazione tra partitura coreografica e libertà interpretativa, tra regola ed espressione, tra stasi e movimento. La danza, presente in mostra tramite una pluralità di contributi artistici e mezzi espressivi, offre quella dimensione di liveness che prefigura la possibilità di immaginare nuovi spazi e di produrli nell’azione del corpo in movimento.
Presentata in occasione del 25° anniversario della Fondazione, la mostra include inoltre anche opere storiche e recenti parte della Collezione Sandretto Re Rebaudengo.
Artiste e artisti
Ecco i nomi di tutti gli artisti coinvolti in "Space Oddity": Micol Assael, Tauba Auerbach, Janis Avotins, Julie Becker, Angela Bulloch, Ludovica Carbotta, James Casebere, Harun Farocki, Fischli&Weiss, Giuseppe Gabellone, Douglas Gordon, Alicja Kwade, Sharon Lockhart, Mark Manders, Babette Mangolte, Esko Mannikko, Paul McCarthy, Kelley Nipper, Diego Perrone, Paul Pfeiffer, Charles Ray, Thomas Ruff, Hans Schabus, Markus Schinwald, Gregor Schneider, Robert Smithson, Avery Singer, Song Tao, Hiroshi Sugimoto, Lynette Yiadom-Boakye, Clemens Von Wedemeyer, Pae White.