“I primi anni”: una nuova serie tv sotto la Mole
Nel campus torinese della ILO, l’agenzia dell’ONU per il lavoro, sulle sponde del Po, sono in corso le riprese di una innovativa serie Rai destinata ai ragazzi, realizzata quasi in clausura nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza vigenti.
“POV. I primi anni” è prodotta dalla società torinese Showlab in collaborazione con Rai Ragazzi e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, e racconta la vita quotidiana di un gruppo di studenti durante i primi due anni di liceo. Il passaggio alle superiori, le nuove amicizie, le dinamiche scolastiche e le solitudini, i temi dell’adolescenza, sono narrati in modo autentico, a volte crudo ma sincero. Un’età per molti versi entusiasmante, ma che vede anche aspetti duri, dai disturbi alimentari al bullismo, dalle trasgressioni alla sfiducia in sé stessi, dai disagi familiari al rifugio nel gruppo.
La serie italiana, il cui titolo POV (Point of View) richiama il gergo dei video postati dai ragazzi sui social, si distingue dalla olandese - e dalle successive versioni danese, polacca, francese, britannica e canadese - per essere calata nel contesto sociale e culturale del nostro paese e per la disinvolta complessità della regia di Davide Tosco, che alterna le riprese della troupe, i selfie dei protagonisti e i loro POV destinati ai social media. Il cast dei quattordici giovani protagonisti, tutti tra i 13 e i 16 anni, è il frutto di una lunga serie di provini effettuati nella scorsa primavera online, durante la quarantena, su una rosa di circa 400 candidati, e di un’ultima selezione svoltasi a fine giugno in presenza. Gli attori adulti sono quattro, tre professori e un collaboratore scolastico, più una serie di figuranti speciali e comparse.
Tra questi ci sono anche tre giovani torinesi, allievi alla Gypsy Musical Academy di Torino che, oltre a essere l’unica accademia di musical in Italia, propone anche percorsi per chi desidera recitare al cinema o in televisione. Mintamir Vitale, Alessandro Gissi e, soprattutto Chiara Merulla, scelta come una delle protagoniste principali della serie. "Siamo felici che i nostri ragazzi abbiamo avuto la possibilità di entrare a fare parte di un cast così importante – spiega Nevi Belli, direttrice artista della Gypsy – il nostro obiettivo, infatti, non è solo quello di fare studiare i giovani ma, soprattutto, di inserirli direttamente nel mondo del lavoro".
L’inizio di queste riprese ha suscitato particolare attenzione poiché, a causa del Covid, i ragazzi sono stati costretti a vivere al Bit insieme con le loro famiglie senza mai uscire. Lo faranno solo a fine riprese. La serie andrà in onda in 52 puntate da 12 minuti su Rai Gulp.
Plauso ai giovanissimi attori. Recitano molto bene e sono convincenti. La realtà scolastica attuale è descritta in modo veritiero. Gli episodi sono piacevoli da seguire. Una domanda. Perché state trasmettendo una nuova serie con stessa trama, ma dialoghi diversi dalla prima? Maggio 2021