Il Forno Grano arriva a San Salvario
Il panettone di Grano sbarca in città e il panificio, dopo il primo forno-bistrot di Santena, raddoppia aprendo un nuovo punto a Torino. L’apertura del negozio, collocato in via Madama 73, nel quartiere di San Salvario accanto al teatro Colosseo, è avvenuta lunedì 27 novembre. Per decisione dei titolari, Piero Mosso e il maestro lievitista Sergio Scovazzo, la filosofia dell’attività resterà la stessa, così come il logo.
Anche all’ombra della Mole, infatti, il cuore dell’offerta di Grano si concentrerà su: lievitati, grandi lievitati, croissant, biscotti e altre golosità, utilizzando esclusivamente farine piemontesi macinate a pietra e lievito madre.
Nato nel 2018 dall’idea dei fratelli Mosso, con l’obiettivo di proporre un concetto di panificazione antico in chiave moderna, i prodotti di Grano continueranno ad essere sfornati nel laboratorio di Santena, dove al momento lavorano cinque fornai, guidati dal pluripremiato panificatore Sergio Scovazzo.
Il Forno, insignito del riconoscimento Gambero Rosso Tre Pani e già due volte vincitore dei concorsi di rilevanza nazionale Una Mole di Colombe (nel 2022 e nel 2023)e Una Mole di Panettoni (nel 2022 e 2023), si riconferma tra le migliori panetterie d’Italia grazie anche al premio di Golosaria.
“Tanto lavoro, anche di squadra, e tanto studio. Tre anni fa, quando ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo dei lievitati, non lo avrei mai immaginato” commenta il maestro lievitista, Sergio Scovazzo, 30 anni, che prima di appassionarsi dell’arte bianca, nel 2020, lavorava come cuoco. “Voglio dirlo a tutti, soprattutto ai ragazzi e alle ragazze della mia età: non ci sono obiettivi irraggiungibili. Se metti nei tuoi sogni mente e tempo, i risultati arrivano. Si può iniziare tardi, sbagliare strada e farcela comunque”. “Tre anni fa eravamo un piccolo panificio in un paesino di provincia, ma non lo abbiamo mai vissuto come un limite. Questo riconoscimento è simbolo di dedizione e sacrificio. Abbiamo deciso di investire nella qualità e nella comunità, sono molto fiero di noi”, conclude Piero Mosso.