ODIO E AMO TORINO: The Dreamers
Dreamers è un progetto dedicato alla moda indipendente e di ricerca. In occasione della sua seconda edizione diventa guest project di Operæ. Independent design fairentrando a far parte di Contemporary Art Torino, il più importante evento italiano dedicato alla sperimentazione contemporanea, in programma dal 3 al 5 novembre al Lingotto a Torino. Per l'edizione 2017 Dreamers propone Future Memories: visioni e riflessioni sul futuro della moda attraverso un percorso espositivo, un'esposizione fieristica, progetti speciali, talk e workshop.
Barbara Casalaspro
curatrice Dreamers di Torino amo che…
Amo Torino perché è una Signora dalla doppia anima. Elegante e popolare, solare e noir, enigmatica e bella da mozzare il fiato. E provo per lei una grande empatia. Sono una flâneur, la vivo prevalentemente a piedi, e amo osservarla e respirarla. Amo la poesia che si sprigiona nei suoi cieli limpidi, di un blu struggente, o quando pioviggina e la nebbia avvolge i suoi palazzi illuminati come spettri. Amo le sue piazze e i suoi spazi metafisici, l'aria frizzante che scende dalle montagne che la abbracciano quando lassù nevica, e il profumo di muschio della collina. Amo il mercato di Porta Palazzo, dove ci sono gli aromi e gli ingredienti del mondo. Amo Torino perché è visionaria, perché sa immaginare e realizzare il nuovo. Amo la sua vocazione underground, la sua profondità nascosta, che devi ricercare e conquistare a poco a poco, e poi non puoi più lasciare.
Ludovica Gallo Orsi
curatrice Dreamers di Torino odio che…
Adoro Torino perchè è la mia città, certo che… odio le sue strade piene di buche e le piste ciclabili inesistenti (quelle vere intendo): sono una ciclista e adoro camminare a testa in su. “Odio” quando in una settimana ci sono tre rassegne meravigliose e dovrei triplicarmi per riuscire a seguire tutto quello che mi interessa. Odio che non si trovi più la crème fraîche, perché Auchan l’ha tolta dagli scaffali? Perché ha chiuso Silvuplé? E io le patate al gratincome le faccio!?! Odio che sia una delle città più inquinate d’Italia, è davvero una vergogna e non parlatemi delle inutili e detestabili domeniche ecologiche… Odio quando il cielo è bianco e potrebbe non cambiare mai. Odio che per farsi dire arvëdseo cerea madamindevi incontrare Il venditore di accendini marocchino, è così bello ascoltare il suono evocativo delle parole dialettali; mica solo le nostre, neh? Odio i torinesi chiusi e ottusi, dicono che ce ne siano tanti, ma io è una vita che li evito accuratamente.
di Valentina Dirindin