L’Enoteca Regionale del Roero festeggia la sottozona "Castellinaldo" del Barbera d'Alba Doc
L’Enoteca Regionale del Roero è orgogliosa di festeggiare il riconoscimento ufficiale della sottozona “Castellinaldo” per il Barbera d’Alba Doc.
Come pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 21 agosto 2021 (decreto 6 agosto 2021), infatti, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha approvato le modifiche ordinarie al disciplinare di produzione dei vini a DOC Barbera d’Alba, ufficializzando l’ottenimento della sottoziona “Castellinaldo”.
“Si tratta di un riconoscimento molto importante per il nostro territorio, che ha sempre lavorato per la valorizzazione delle peculiarità del suo prodotto vinicolo”, afferma il Sen. Marco Perosino, Presidente dell'Enoteca Regionale del Roero. “Una tappa storica per il lavoro d’eccellenza svolto dai nostri agricoltori, a cui vogliamo dedicare, come Enoteca Regionale del Roero e in collaborazione con l’Associazione Vignaioli di Castellinaldo, un momento di festa con una cena di gala sul belvedere di Castellinaldo, a cui saranno invitati tutti i nostri confluitori”.
Come si legge all’art.9 del decreto, “La sottozona Castellinaldo si estende alla sinistra orografica del fiume Tanaro sul territorio di sei comuni dove i terreni sono più sciolti e la componente sabbiosa è maggiore rispetto agli altri comuni dove si produce il Barbera d'Alba. Questo aspetto ha da sempre differenziato i vini prodotti in quest'area, facendo in modo che il binomio «Barbera d'Alba» e «Castellinaldo» fosse sempre più forte tanto che dopo essere già riconosciuto da numerosi pubblicazioni, anche importanti, come la monografia del Fantini a fine ottocento, prosegue fino agli anni novanta del novecento dove i produttori di Castellinaldo già uniti in un'associazione, decidono di adottare un regolamento d'uso più restrittivo rispetto al Barbera d’Alba".
Castellinaldo: un po’ di storia
Castellinaldo ha da sempre dimostrato grande vocazione per un vitigno in particolare, il Barbera, e quindi per il vino Barbera d’Alba Doc.
I Marchesi Faussone di Clavesana in particolare furono tra i primi (a partire dal 1899) ad imbottigliare ed etichettare il Barbera nella cantine del Castello di Castellinaldo.
In seguito l’Associazione Vinaioli di Castellinaldo, che riunisce i produttori vinicoli del paese, fin dalla sua creazione nel 1992 decise di produrre prima in via sperimentale e poi per il mercato un Barbera longevo e strutturato che aprisse le porte a nuovi mercati.
Ogni singolo vinaiolo si mise quindi a selezionare le vigne e le uve per dare ai vini preziosi connotati di qualità e di origine. Da subito vi fu anche l’intento di voler far maturare il Barbera di Castellinaldo in botti di Rovere ed Acacia. L’intento era quello di creare un Barbera che potesse esaltarsi col passare degli anni, un vino che avesse l’attitudine di trasmettere sensazioni importanti e persistenti.
Molti esperti hanno apportato negli anni il loro prezioso contributo ai produttori del paese, in particolare il giornalista Giancarlo Montaldo e l’enologo Gianfranco Cordero.
I numerosi riconoscimenti e premi ottenuti negli anni sono stati la dimostrazione di una visione lungimirante, che oggi - dopo un iter iniziato nel 2016 - si traduce finalmente nell’ottenimento della sottozona “Castellinaldo” per il Barbera d’Alba Doc.