Marco Mengoni

Il Guerriero Marco

Bambino introverso, Mengoni ha trovato dentro di sé il supereroe che potesse dargli la forza di affrontare nel modo giusto la vita. Per vederlo a Torino l’appuntamento è il 10 maggio.
Nelle sue parole, la genesi dell’album e l’attesa per i live.

"A differenza degli inizi della mia carriera, voglio poter rischiare e sbagliare, farlo con gente che ha la mia età e che come me rischia e sbaglia"

È fine gennaio. La fila dei fan di Marco Mengoni si allunga per centinaia di metri tra gli isolati del centro di Torino. È la tappa cittadina del “firmacopie”, tour scaldapiazze negli store di dischi in cui l’artista incontra il pubblico di appassionati pronti a portare a casa l’autografo dell’idolo su “Parole in circolo”, l’ultimo lavoro del vincitore di X Factor 2009. Lui, ben protetto dai bodyguard, siede al centro del salottino allestito per l’occasione. Gli occhi non sono quelli di un Guerriero, come il titolo del suo singolo di lancio, ma assomigliano piuttosto a quelli di un uomo soddisfatto del suo percorso; se non entusiasta di scrivere il proprio nome centinaia di volte, sicuramente felice di salutare e in qualche modo ringraziare il pubblico per l’affetto che continua a dimostrargli in modo numericamente esponenziale. Una ragazza tra le più eletrizzate prova ad attardarsi prima dell’uscita, in cerca di un nuovo scatto da rubare: accompagnata gentilmente fuori dal personale, gira sconsolata la testa verso Mengoni e sussurra: «Marco…», ma Marco non può sentire, impegnato a concedersi per nuove foto, nuove firme, nuovi baci e abbracci agli altri in coda da ore. Il 10 maggio, l’artista nato a Ronciglione (Viterbo) si esibisce a Torino al PalaAlpitour, quarto di una serie di dieci concerti italiani: sarà l’occasione per sentire dal vivo i brani del nuovo album e, chissà, per ascoltare per la prima volta qualche canzone di quelle che comporranno la seconda parte dell’opera. Perché Parole in circolo «È una prima playlist, un primo tempo che raccoglie i suoni e le parole della vita vissuta fino a qui – confessa Mengoni – Ma si continua a vivere e quindi a scrivere, a condividere. Per questo ho chiesto alla mia casa discografica di andare avanti e di non chiudere la fase di studio perché fosse un progetto in divenire. Cercavo un modo per continuare a soddisfare il mio bisogno di scrittura: chiudere un album in un luogo e in un tempo mi sembrava soffocasse questo flusso continuo che non voglio far smettere di scorrere, in una costante sana incoscienza. Il procedimento è del tutto simile a quello con cui tutte le persone del mondo realizzano le proprie playlist su iTunes o Spotify». Con la differenza che Mengoni le canzoni se le scrive e non le seleziona semplicemente. Nell’ideale parte prima di Parole in circolo hanno suonato Blair Sinta (batteria), Sean Hurley (basso) e Giovanni Pallotti (basso addizionale); Tim Pierce (chitarre elettriche ed acustiche), e Alessandro De Crescenzo (chitarre elettriche addizionali); Jeff Babko (piano, hammond, hodes) e Christian Rigano (tastiere sintetizzatori programmazione); Marco Tamburini, con cui Mengoni firma gli arrangiamenti dei fiati e Roberto Rossi (fiati). Oltre all’annuncio del dittico musicale, le scelte coraggiose sono proseguite anche con la decisione di lanciare come primo singolo Guerriero, la canzone che ha fatto piangere Rocio Munoz Morales, quando il fidanzato Raoul Bova gliel’ha dedicata in mondovisione all’ultimo Festival di Sanremo. Per Mengoni è una canzone molto importante: «Ho cercato di mettere dentro questo pezzo tutti i mondi raccontati nell’album, unendo molte tracce musicali diverse tra loro: ci sono sonorità elettroniche, R&B, hip hop, archi, fiati, riff di chitarra, funky. Anche il testo è diverso da tutto ciò che avevo fatto in precedenza, più impegnato. Avevamo un po' paura a farlo uscire, ci sono state anche delle discussioni col mio staff, ma la sfida ora si può dire vinta». La conferma è arrivata anche dall’esilarante cover realizzata da Mangoni (con la “a”), storico collaboratore degli Elio e le Storie Tese. Il pezzo ha un significato speciale proprio per le parole: il bambino introverso che nel video cerca tra le pagine di un fumetto il supereroe in grado di difenderlo da paura e ingiustizie della vita, è in gran parte un riferimento autobiografico. «Prima vedevo il bicchiere sempre mezzo vuoto – ha dichiarato a Sky nello speciale a lui dedicato – Ora vedo che l’acqua è a metà…». Tra gli incontri più interessanti che sono poi sfociati in canzoni, c’è stato quello con Luca Carboni. Il merito è di uno scambio di stanza causa omonimia: «È uno degli artisti che apprezzo da sempre, soprattutto per i suoi pezzi più Up. Lui e mia cugina sono stati vittime di un equivoco in albergo per il cognome identico e ci siamo così conosciuti. All’inizio non è venuto fuori molto dal nostro incontro, non è scattato nulla di particolare. Poi, a distanza di tempo si è presentato con il testo di Se io fossi te che ho sentito subito mio. È un brano più arioso rispetto agli altri, che sono più pragmatici: era quello che mancava nella playlist». La collaborazione con il 53enne cantautore bolognese è un episodio piuttosto raro per il 26enne Mengoni: «Cerco di lavorare più che posso con i miei coetanei: si crea da subito una comunicazione più nitida. A differenza degli inizi della mia carriera, voglio poter rischiare e sbagliare, farlo con gente che ha la mia età e che come me rischia e sbaglia». Fanno parte di questa cricca, anche gli Shipmate che dell’album  hanno curato il progetto creativo in quanto a grafica, ma anche l’ex leader de La Fame di Camilla Ermal Meta, dalla cui collaborazione sono nati ben tre pezzi, e Matteo Valli, coautore dei due testi più intimisti dell’album: Mai per sempre ed Essere umani. Questo ultimo è un brano particolarmente significativo per Mengoni: «Forse è una delle prima volte in cui mi confronto con il mondo in cui vivo. I fatti dell’inizio dell’anno ci ricordano ciò che spesso dimentichiamo, che siamo esseri umani che devono essere umani, come canto nella canzone: un messaggio fondamentale, per me, e che vorrei fosse condiviso dai miei fan». Il lancio dell’album ha fatto numeri impressionanti anche a livello di social network. Nei primi quindici giorni, oltre a essere in testa a tutte le classifiche e aver già conquistato dischi d’oro, gli hashtag dedicati hanno generato decine di migliaia di tweet e con la app dedicata al suo mondo, Marco Mengoni ha raccolto nella sezione community ben sedicimila storie dei fan e il video di Guerriero, di cui è coregista insieme a Cosimo Alemà, si avvia verso le venti milioni di visualizzazioni. Arriverà infine a primavera inoltrata il momento dei live: qualche data è già sold out, come la prima di Milano. «Torno nei palazzetti dopo tanto tempo e dopo tanti concerti a teatro – racconta il cantante - Anche se alla scaletta non ho ancora pensato, subito dopo aver firmato con la mia nuova agenzia di live mi sono presentato da loro con i bozzetti dello spettacolo. Non vedo l’ora di far vivere il progetto nella dimensione dal vivo, di riarrangiare i pezzi, di pensare come possa il palco sottolineare ancora di più le sensazioni che hanno portato alla creazione del disco». E nell’ottica del work in progress, Mengoni si augura che i concerti del mese di maggio lo aiutino ad affinare e completare i pezzi che andranno a comporre la seconda metà del lavoro di quest’anno. «Le parole continuano ad arrivarmi da ogni parte: dalle pubblicità, dai messaggi in rete, dalle canzoni stesse. Cerco di dare un ordine a questo flusso creativo».

Parole in circolo tour
Mantova
5 Maggio Palabam

Milano
7-8 Maggio Mediolanum Forum

Torino
10 Maggio Palaalpitour

Firenze 12 Maggio Mandela Forum

Roma
14 Maggio Palalottomatica

Napoli
16 Maggio Palapartenope

Bari
19 Maggio Palaflorio

Bologna
21 Maggio Paladozza

Conegliano
23 Maggio Zoppas Arena

di Davide Fantino

English version
Marco Mengoni
The Warrior Marco
An introverted child, Mengoni has found within himself the superhero who could give him the strength to face the right way or life.  The show begins in Turin on May 10th
It is the end of January. The row of fans for Marco Mengoni stretches for hundreds of meters along a city block in downtown Turin. It is the stage of the town “firmacopie” where the artist meets the audience of enthusiasts ready to take home an autograph of “Parole in Circolo,” the latest work of the winner of X Factor 2009. He is well protected by bodyguards and sits at the center of the room decorated for the occasion. The eyes are not those of a warrior, as the title of his single suggests, but rather resemble those of a man satisfied with his path; if not enthusiastic to write his name hundreds of times, certainly happy to greet and thank the audience in some way for the affection that continues to grow. One of the most enthusiastic fans is a girl, looking for a new release to steal: as she is kindly accompanied out by staff, she turns her head toward Mengoni and whispers, “Marco…,” but he can’t hear over the fans he is surrounded by. There are many new people to hug, kiss, and meet that have waited in the queue for hours. On May 10th, the artist born in Ronciglione (Viterbo) performs his PalaAlipitour show in Turin which is the fourth in a series of ten Italian concerts: there will be an opportunity to hear live tracks from the new album and, who knows, to listen to the first few songs that will become the second half of the album. Why Parole in Circolo? “It’s a first playlist, a first time that collects the sounds and words of life I have lived up until now – confesses Mengoni – but he continues to live and to write, to share. This is why I asked my record company to keep moving forward and not to close the study phase because it was an ongoing project. I was looking for a way to continue to satisfy my need to write: close an album in a certain place and at one time it seems suffocating with this continuous flow that didn’t want to stop, in a healthy unconsciousness. The procedure is similar to that in which all the people of the world realize their playlist on iTunes or Spotify.” The difference is that Mengoni writes the songs and doesn’t just simply select them. The idea for the first part of Parole in Circolo was to have Blair Sinta (drums), Sean Hurley (bass), Giovanni Pallotti (additional bass), Tim Pierce (electric and acoustic guitar), Alessandro De Crescenzo (additional electric guitar), Jeff Babko (piano), Christian Rigano (keyboard, synthesizer), Marco Tamburini, and Roberto Rossi (woodwinds) playing with Mengoni. In addition to the announcement of the diptych musical, the courageous decisions also continued with the decision to launch Warrior as the first single, the song that made me cry, when Raoul Bova dedicated it to his boyfriend at the last Sanremo festival. For Mengoni it is a very important song: “I tried to put into this piece all the worlds narrated in the album, combining many different music tracks among them there are electronic sounds, R&B, hip hop, strings, woodwinds, guitar riffs, and funk. Although the text is different from anything I had done before, it was more committed. We had a little fear to get it out, there were also discussions with my staff, but now you can say we won the challenge.” The confirmation also came from the exhilarating covers designed by Mangoni (with an “a”), the longtime collaborator of Eleo e le Storie Tese. The piece has a special significance because of the words, the introverted child who looks through the pages of a comic book in the video to the superhero that is able to defend him from fear and the injustices of life, is largely an autobiographical reference. “Before I saw the glass as always half empty – he told Sky in the special dedicated to him – I see now that the water is halfway…” The collaboration with the 53 year old singer from Bologna is a rather rare episode for the 26 year old Mengoni: “I try to work with my peers: it immediately creates a sharper communication. Unlike the beginning of my career, I want to take risks and make mistakes, do it with people my age and that are like me and likely also wrong.” They are part of the clique, and also Shipmate has treated the album as a graphic design project, and the former leader of The Hunger, Camilla Ermal Meta, whose collaboration has resulted in three pieces, and Matteo Valli, co-author of the two most intimate texts in the album: Never Forever and Be Human. This last one is a particularly significant song for Mengoni: “Maybe it’s one of the first times that I compare myself with the world in which I live. The facts of the beginning of the year remind us of what we often forget that we are human beings. A basic message, for me, and that I would share with my fans.” The launch of the album has had impressive numbers and a high level of social network attention. In the first fifteen days, in addition to being at the top of the charts and having already won gold records, the hashtag dedicated to it generated tens of thousands of tweets. Marco Mengoni has also collected sixteen stories from the fan community and is moving towards twenty million views for the Warrior video. In the spring a live show will finally arrive: some dates have already sold out, like the first show in Milan. “I’ll be back in the halls soon and after there will be many concerts – says the singer – although the lineup is not yet planned, immediately after signing with my new agency I gave them sketches of the show. I cannot wait to experience the project live, to rearrange the pieces, thinking about how the stage can emphasize the feelings even more than the ones that led to the creation of the album.” And in view of the work in progress, Mengoni hopes that the May concerts will help him to refine and complete the pieces that will make up the second half of this year’s work. “I keep getting words from all sides: from advertising, the network messages, from the songs themselves. I try to have order with this creative flow.”