Maneskin: hanno plagiato gli Anthony Laszlo? Andrea Laszlo: "basta caccia alle streghe"

Dopo le accuse di plagio nei confronti dei Maneskin, vincitori dell'ultimo festival di Sanremo, arriva la versione di Andrea Laszlo De Simone, chiamato in causa in quanto vittima del presunto plagio.

La questione era stata sollevata sui social dal produttore della band torinese  Anthony Laszlo, che aveva notato una certa somiglianza tra il ritornello della canzone trionfante all'Ariston con quello di  "F.D.T. - Fuori di Testa", brano del 2015 della band prodotta dall'etichetta discografica torinese Inri.

Un po' di clamore (come in ogni Festival di Sanremo che si rispetti), e il comunicato di Sony Music Italia che respingeva le accuse al mittente dopo una perizia tecnica. E in effetti l'accusa di plagio era stata respinta anche dal Festival. Eppure, come tutte le polemiche, anche questa ha tenuto banco per un po'.

Così sui social Andrea Laszlo De Simone, metà del duo che compone gli Anthony Laszlo, ha voluto dire la sua, dimostrando grande eleganza e fair play.

"Negli ultimi giorni ho ricevuto centinaia di messaggi contenenti ogni forma di critica nei confronti dei Maneskin e della loro canzone, ho scelto di rimanere in silenzio nella speranza che si spegnesse da solo questo perverso interesse nei confronti di un presunto plagio che ai miei occhi è apparso come una crudele gogna mediatica", ha scritto Anthony Laszlo su Facebook.

"Mi dispiace moltissimo che dei ragazzi così giovani vengano trattati in questo modo.Avere un’esposizione così forte a quell’età non dev’essere facile e per questo hanno tutta la mia comprensione.E' vero, fanno un mestiere che questa esposizione la prevede, però non sono personaggi di un film, sono persone reali e suppongo che soffrano per le aggressioni verbali e per il bullismo così come ne soffriamo tutti quanti. Processare in televisione e sui social le persone su temi del tutto ininfluenti per le sorti del mondo sembra ormai all'ordine del giorno e constatarlo mi rattrista. Sarebbe sicuramente più virtuoso occuparsi di problemi reali.Faccio pubblicamente i miei più sentiti complimenti a questi giovani e a tutti gli amici musicisti che sono saliti su quel palco con tutto quello che ne consegue.Auguro tutto il bene a loro e tutto il bene a voi, nella speranza che le battaglie siano sempre meno simili ad una caccia alle streghe e sempre più rivolte al bene comune".

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