Subsonica: Davide Boosta Di Leo "sorpreso e amareggiato" per le reazioni dei fan

Avevano organizzato un "ultimo concerto", i Subsonica, così come tanti altri artisti italiani. Un grande evento in streaming, gratuito, per urlare a tutti quanto avessero voglia di tornare sul palco. E invece quel concerto non c'è stato.

Al suo posto, collegandosi al sito dell'evento nel giorno e nell'ora indicati, un video di preparazione al concerto e poi uno schermo nero. Il nulla totale e una scritta molto significativa: “Nessun concerto. È la realtà che viviamo oggi, che rischia di essere anche il nostro domani. L'ultimo concerto? Lo avete già vissuto nel 2020. Il prossimo? Noi vogliamo che ci sia! Dateci voce, noi mettiamo la passione e i palchi”.

Una protesta, insomma, organizzata in collaborazione a tanti altri artisti e, per quanto riguarda i Subsonica, con Hiroshima Mon Amour, che avrebbe dovuto ospitare questo live show. Un modo diverso dal solito per attirare l'attenzione su un tema di grande attualità: il futuro della musica, degli artisti, di tutto ciò che ruota intorno ai live show e che è fermo da più di un anno.

Ma non tutti hanno apprezzato. Sotto il post in cui i Subsonica spiegavano quest'iniziativa, i commenti dei fan delusi sono stati tanti: chi si è sentito preso in giro, chi avrebbe preferito pagare per vedere un vero live, chi avrebbe comunque fatto una protesta diversa.

"Nessuno dubita della buona fede, nessuno mette in discussione il disagio che avete provato. Ma non è a chi vi segue da sempre che dovete manifestare la vostra rabbia. Noi c’eravamo ieri e ci saremo anche domani", scrive Paola.

"La prossima volta organizzate un vero concerto con biglietto a pagamento... I proventi li date ai vostri collaboratori che vi seguono nel vostro lavoro da sempre e li fate sopravvivere per qualche mese", scrive Elisa. E via così.

Finché Davide "Boosta" Di Leo, dopo aver letto tanti commenti con questi toni, non decide di intervenire. "Ho dato una veloce lettura ai commenti e sono rimasto sorpreso e amareggiato", scrive il tastierista e fondatore dei Subsonica. "Avrei voluto condividere una riflessione ma, onestamente, mi è passata la voglia".

Uno sfogo in piena regola, per un gesto di protesta che, pur mosso dalle migliori intenzioni, non è stato forse capito fino in fondo. Ed è un peccato, perché una cosa è certa: tutti vogliamo tornare a cantare e ballare sotto quei palchi.

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