Paola Cortellesi: cuore di Petra
Dai romanzi di Alicia Giménez-Bartlett alle quattro storie di “Petra” dirette da Maria Sole Tognazzi per Sky. Protagonista l’attrice nel ruolo dell’ispettrice della mobile di Genova, fuori dagli schemi e dalla vita complicata
di Davide Fantino - foto di Luisa Carcavale, ufficio stampa Sky
Paola Cortellesi e Genova. Un’attrice amatissima e una città che veste a tutti gli effetti i panni di coprotagonista di “Petra”, la produzione targata Sky Original prodotta con Cattleya - parte di ITV Studios - in associazione con Bartlebyfilm, in onda da metà settembre e disponibile on demand. Sono quattro storie gialle al femminile, ispirate alla detective di Barcellona creata da Alicia Giménez-Bartlett a partire dal romanzo “Riti di morte” (1996) e protagonista di altri dieci libri pubblicati finora.
Petra Delicato è un’ispettrice della squadra mobile di Genova, che si ritrova in prima linea a risolvere casi di omicidio e di violenza. Il suo modo di porsi è decisamente poco convenzionale: diretta, ruvida nei modi, ironica e sagace si districa tra una professione inevitabilmente intricata e l’altrettanto complessa vita privata, in cui è reduce da due matrimoni falliti. Se per anni si è ricavata un posto isolato come l’archivio della Mobile, in cui sottrarsi al confronto con il mondo, ora deve per forza mettersi in gioco e confrontarsi con la realtà.
Al suo fianco c’è il viceispettore Antonio Monte, interpretato da Andrea Pennacchi, un poliziotto vecchio stampo prossimo alla pensione, di grande intuito ed eloquio classico, che poco ha a che fare con i modi di dire politically uncorrect di Petra. Ma sono proprio le differenze tra di loro a creare la giusta chimica per risolvere i casi e per creare quattro film ricchi di interesse. La serie è diretta da Maria Sole Tognazzi, che torna per la sua prima regia in una serie tv a dirigere Paola Cortellesi dopo il film del 2003 “Passato prossimo” con cui vinse il Globo d'oro per la miglior opera prima e un Nastro d’argento come Miglior regista esordiente.
Ma chi è Petra? La sintesi perfetta del personaggio è proprio di chi ne indossa i panni, Paola Cortellesi: «Petra è una donna abile eppure imperfetta, che ha il coraggio di liberarsi dai cliché femminili, fra tutti il bisogno di piacere agli altri. Cerca una via d’uscita e non ha paura di pagarne il prezzo. Amo questo personaggio, creato dalla penna acuta di Alicia Giménez-Bartlett e sono felice di poterlo interpretare diretta da una regista (e amica) eccezionale come Maria Sole Tognazzi». L’attrice ha confessato che Petra è un tipo di donna che vorrebbe essere almeno una volta nella vita: libera, senza proclami e senza il desiderio o la pretesa di essere la bandiera di niente e nessuno, soltanto se stessa, senza filtri: «Sinceramente nella vita non conosco nessuna persona come lei».
Accanto all’ispettrice Delicato, oltre al collega Antonio Monte, c’è la vera e propria coprotagonista: Genova, quella con cui c’è quasi una fusione totale, tanto che uno degli scambi di battute più significativi dell’episodio “Morti di carta” ruota attorno proprio a questo rapporto simbiotico. «Questa è una città che non pretende nulla, è libera, non è invadente, si fa i fatti suoi», spiega Petra. «Questa non è Genova, Petra. Sei tu», ribatte Lorenzo, l’ex marito (uno dei due).
La Genova di Petra Delicato, nei romanzi di Alicia Giménez-Bartlett è in realtà Barcellona. È nei vicoli della città catalana che il commissario Delicado (il cognome è stato italianizzato per la realizzazione della serie) svolge le sue indagini. È la stessa scrittrice spagnola a spiegare come ha vissuto lo spostamento di location, dallo sconforto al piacevole stupore: «Quando mi hanno proposto l’adattamento italiano di Petra – confessa l’autrice – ero sconcertata all’idea che a fare da sfondo ai casi ci fosse Genova e non Barcellona. Poi mi hanno fatto capire quanto le due città abbiano in comune: l’affaccio sul Mediterraneo, il porto impressionante, l’impasto urbano di tradizione e modernità. Era tutto assolutamente vero e alla fine le immagini della città sono spettacolari». Genova, infatti, non è solo la città dove è ambientata la serie, ma riveste un ruolo fondamentale in tutte le quattro storie disponibili su Sky.
A sigillare il “patto” narrativo con la città è comparso presso il Porto Antico di Genova nei giorni precedenti al lancio della serie sui canali Sky, una speciale installazione di street art con il volto di Paola Cortellesi. Realizzata dall’artista Simone Massi, vincitore di un David di Donatello e due Nastri d’Argento, ritrae il volto di Paola Cortellesi seguendo lo stile grafico della sigla di “Petra” - opera dello stesso Massi - insieme ad alcuni elementi che richiamano la città di Genova, tra cui si riconoscono le forme del Porto Antico e le meduse dell’Acquario.
Anche la regista Maria Sole Tognazzi ha voluto sottolineare il ruolo di Genova, «città stupenda e così poco utilizzata nei film, che ci ha accolto, regalandoci magia e atmosfere uniche». Altra grande emozione è stata per lei dirigere i due attori protagonisti: «La possibilità di misurarmi con un genere nuovo e di tornare a dirigere dopo tanti anni Paola Cortellesi, amica e attrice straordinaria, con cui tra l’altro avevo debuttato al cinema, mi convinse da subito ad accettare, cambiando i miei piani (stava lavorando alla sceneggiatura del suo nuovo film ndr). Petra mi ha dato la possibilità di sperimentare un nuovo mondo. E di farlo attingendo a quelle che erano le mie esperienze precedenti sui personaggi femminili, che avevo raccontato negli ultimi film. Questa donna libera e senza filtri, diretta e ironica, ma allo stesso tempo contraddittoria e fragile, mi ha letteralmente conquistata. In più mi ha permesso di dirigere un attore sublime, che dal primo provino ho capito avrebbe reso il vice ispettore Monte un personaggio indimenticabile: Andrea Pennacchi».