QC Termetorino: “Ancora non sappiamo quando riapriremo, ma stiamo lavorando per accogliere in sicurezza i nostri clienti”
di Sabrina Roglio
L'ultimo decreto del Governo sulle riaperture non cita i centri benessere. Chiusi dall'11 marzo scorso (e quelli della Lombardia ancora da prima) sono da oltre due mesi in attesa che qualcuno dica loro cosa fare. Ne abbiamo parlato con Massimo Bortolotto, direttore di QC Termetorino, il centro benessere nel cuore di Torino aperto nel 2011: “Dalla chiusura e fino a quando non riapriremo abbiamo perso il 100% del fatturato, l’e-commerce è servito per l'acquisto dei nostri prodotti beauty o dei buoni regalo, ma sono piccoli numeri”. QC Termetorino fa parte della grande famiglia di 10 impianti termali e di spa QC Terme diffusi in tutta Italia. “Il nostro centro occupa 32 persone più 25 liberi professionisti come i massaggiatori che adesso sono a casa”. La cassa integrazione è servita ma ogni giorno che passa la situazione per questo settore, soprattutto per i centri più piccoli, diventa difficile.
Nonostante non ci siano ancora da parte delle autorità disposizioni e regolamenti da seguire per i centri benessere QC Terme sta predisponendo dei protocolli in vista della ripartenza: “Noi siamo già abbastanza anticipatori rispetto a tante delle disposizioni richieste in altri settori: i nostri impianti prevedono un trattamento dell’acqua con prelievo ogni due ore per tenere sotto controllo i valori e intervenire immediatamente quando non conformi. Anche sul trattamento dell’aria siamo avanti - spiega Bortolotto -Stiamo predisponendo insieme ad un epidemiologo e un igienista un protocollo e un piano operativo, che abbiamo chiamato QC care, volto alla protezione della salute sia delle persone che lavorano in QC Terme sia dei clienti”.
L’idea è quella di creare un modello che possa essere sottoposto alle autorità competenti: “Noi siamo leader del settore che conta 10 centri e una prossima apertura a New York. Vorremmo presentare un modello che possa essere esteso anche alle piccole realtà. La concorrenza non deve rimanere indietro” spiega Bortolotto.
Per mantenere il rapporto con la clientela QC Terme ha deciso di prorogare la validità di tutti i voucher per il numero dei giorni di chiusura dei centri benessere e hotel, partendo da un minimo di 120 giorni. Intenso è anche il lavoro di comunicazione verso i clienti, dalle newsletter alle pagine social: “Abbiamo realizzato 4 video per stare vicino ai nostri clienti ‘virtualmente': due sono già usciti e parlano di bellezza e coraggio, gli altri due di trasparenza e gratitudine. Inoltre ogni venerdì alle 17 - racconta Bortolotto - sul nostro profilo Instagram c’è una diretta con l’artista torinese Paolo Galetto che realizza un acquerello ispirandosi ai nostri centri. L’idea è quella, una volta riaperti di fare un’asta per raccogliere fondi per progetti solidali locali. Per quanto riguarda Torino la nostra idea - conclude Bortolotto - è quella di destinare il ricavato ad una realtà a cui abbiamo già devoluto una cifra simbolica, ovvero Casa Combo che ospita i bambini dei genitori colpiti dal Covid-19”.
Abbiamo voluto raccontare le storie di alcuni produttori, negozianti, imprenditori di Torino e del Piemonte e di come hanno reagito alla pandemia in corso. Alcuni non hanno mai smesso di lavorare, altri hanno cercato di reinventarsi, tutti hanno dovuto ripensare alla propria attività.