Rifiuti elettronici, dove li metto?
Di MARIA GRAZIA BELLI
Se sul riciclo di carta, plastica, umido e vetro siamo ormai tutti ferrati, qualche difficoltà può nascere quando tra le mani abbiamo un tubo al neon, un elettrodomestico rotto, dei cavi mangiucchiati, l’ennesima chiavetta Usb che non si legge più o il cellulare che non si accende. La risposta al quesito “dove lo butto?” è più semplice del previsto e a darci un aiuto ci ha pensato Ecolamp, il consorzio senza scopo di lucro che si occupa della raccolta e al riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche giunte a fine vita, che ha stilato una lista di consigli per il corretto riciclo di questi rifiuti.
Prima di tutto è bene sapere che questi oggetti, una volta esauriti o non più funzionanti, vengono chiamati Raee, ovvero Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e devono essere raccolti secondo regole ben precise. Se smaltiti correttamente, infatti, permettono di recuperare e riutilizzare almeno il 90% dei materiali di cui sono composti. Si tratta principalmente di materie prime come mercurio, metalli preziosi, plastica, vetro o semi lavorati come schede elettroniche e motori che possono essere recuperati e reimpiegati nella produzione di nuove apparecchiature.
Questi oggetti non devono essere buttati nel generico ma in contenitori specifici presenti nelle isole ecologiche comunali o consegnati in tutti i negozi che vendono articoli elettrici ed elettronici. Non parliamo solo di punti vendita specializzati ma anche di supermercati. Vietato dimenticarli in cantina, questi rifiuti sono preziosi, lo smaltimento corretto contribuisce a rimettere in circolo materiali importanti.
Una volta smaltiti entrano in gioco i consorzi come Ecolamp che portano i Raee dai centri di raccolta agli impianti di trattamento e, con speciali macchinari, eliminano correttamente le materie inquinanti di cui a volte sono composti, ricavano e separano i diversi materiali trasformandoli in risorse.
In Italia il sistema di riciclo dei Raee è stato introdotto con un provvedimento del 2005 e ha cominciato ad essere operativo nel 2008 ed è in continua crescita. Nel 2017 sono stati raccolti in totale in tutto lo stivale 296mila tonnellate di rifiuti, che equivalgono a circa 5 kg per abitante.
Secondo la classifica 2017 del Consorzio Ecolamp, a livello provinciale Torino è tra le città virtuose avendo recuperato 70 tonnellate di materiale. In classifica, è seguita da Cuneo e Novara, rispettivamente con 21 e 16 tonnellate. Tra le prime dieci regioni italiane nella classifica del Consorzio Ecolamp anche il Piemonte con 130 tonnellate di lampadine esauste raccolte nel 2017.