Risonanze alla GAM

Tra giugno 2025 e marzo 2026 la GAM di Torino organizza un ciclo di incontri, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, curato da Chiara Bertola e Federico Vercellone. 

Gli incontri, articolati in singole conferenze, ripercorrono i temi delle Risonanze che attraversano la programmazione espositiva della GAM dall’ottobre il 2023 alla primavera del 2026: luce, colore e tempo; ritmo, struttura e segno; incanto, sogno e inquietudine, e vedono la partecipazionedi studiosi e studiose di rilievo internazionale nel campo della filosofia, della storia dell’arte e delle scienze umane, offrendo un’occasione unica di riflessione interdisciplinare, in cui pensiero e visione si intrecciano per generare nuovi livelli di lettura delle opere e dell’esperienza estetica.

Al centro del progetto è l’idea di un pensiero dinamico, che si sviluppa come un organismo vivo e non si chiude in forme definitive, stimolando nei partecipanti un ruolo attivo e partecipe.

L’offerta culturale di un’istituzione contemporanea come la GAM diventa così organica soprattutto nella modalità di ricezione che propone al pubblico: non un consumo passivo, ma un continuo ri-posizionarsi rispetto ad assunti costantemente mobili.

Il ciclo di conferenze intende riannodare le suggestioni emerse da quei temi e da quell’energia, per rimetterle in moto in modo inaspettato e ancora differente.

A riassumere gli incontri è forse l’immagine dell’intreccio: un filo sottile che annoda e snoda senza fine la quotidianità magica e ironica della ricerca di un’artista come Mary Heilmann, così come le strutture ritmiche, organiche e componibili di Fausto Melotti. L’intreccio risuona nella memoria colorata delle sedimentazioni della pittura di Maria Morganti e nella drammatica vitalità dei tagli senza tempo di Elisabetta Di Maggio.

Così, attraverso il dipanarsi degli incontri, sarà ancora un intreccio quello che si creerà tra noi e lo spazio invisibile che le parole dei relatori tesseranno.  

Il primo ciclo di incontri da giugno a ottobre 2025 vede alternarsi grandi esperti di arte, estetica e filosofia contemporanea: Horst Bredekamp, Elio Franzini, Victor Stoichita e Anna Maria Coderch, Riccardo Venturi, Claudia Cieri Via e Salvatore Tedesco.

Il secondo ciclo di incontri prenderà avvio a partire da novembre 2025 e si concluderà a febbraio 2026, con la partecipazione di studiosi di prestigio internazionale come Massimo Cacciari, Fabio Belloni, Tonino Griffero, Francois Jullien e Chiara Simonigh.

Costo per ogni conferenza: 6€
Abbonamento per le 6 conferenze: 27,96 € comprensivo del diritto di prevendita

ACQUISTA L’ABBONAMENTO

PRIMO CICLO. IL PROGRAMMA

GIOVEDI 12 GIUGNO ORE 18

Horst Bredekamp 

Morfologia senza fine. Sull’intelligenza artistica di funghi, coralli e batteri.

Uno dei principali problemi del presente è una conseguenza della separazione cartesiana tra mente e materia. Leibniz ha offerto un’alternativa con la sua filosofia delle petites perceptions. La conferenza ne ripercorrerà la tradizione attraverso una revisione del Libro della Natura di Galileo, dell’Albero della vita di Darwin e della ricezione di questa alternativa da parte di due artisti contemporanei.

 Horst Bredekamp, nato a Kiel nel 1947, ha studiato storia dell’arte, archeologia, filosofia e sociologia a Kiel, Monaco, Berlino e Marburgo, dove ha conseguito il dottorato in storia dell'arte nel 1974. Dopo aver lavorato in un museo presso la Liebieghaus di Francoforte sul Meno, ha insegnato come assistente all’Università di Amburgo dal 1976 e come professore di storia dell'arte dal 1982. Dal 1993 è professore di storia dell'arte e della visione presso la Humboldt-Universität zu Berlin e dal 2019 è Senior Speaker del Cluster of Excellence “Matters of Activity”. Dal 2015 al 2018 è stato uno dei tre direttori fondatori della Humboldt Forum di Berlino.  È membro di sei accademie e dell’Ordine Pour le Mérite. Nel 2025 è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana.

Costo: 6€ Acquista il biglietto

GIOVEDI 26 GIUGNO ORE 18

Elio Franzini 

Il ritmo, la grazia e l’invisibile. Una definizione della pittura

Il ritmo e la grazia, che nelle arti sono state costitutive di intere stagioni creative e progettuali, si affacciano, nella pittura del Novecento, a esperienze di particolare rilevanza culturale che, per esempio in autori come Klee, Malevic e Kandinskij, aprono l'orizzonte pittorico al grande tema della relazione tra visibile e invisibile. La grazia è allusiva, è una struttura di rinvio. Il ritmo apre alla possibilità di un paradossale movimento di ciò che è statico. L’invisibile dischiude una possibilità metafisica. È ancora possibile un'arte, in primo luogo figurativa, che riesca a mantenere la centralità dell'oggetto pittorico e, al tempo stesso “salvi” i valori della grazia e dell’invisibile? Esiste ancora un linguaggio per l’arte? Anche attraverso autori come Florenskij e Jean Clair si cercherà una strada ipotetica per rispondere a tali domande.

 Elio Franzini è professore ordinario di Estetica all’Università degli Studi di Milano Erede della tradizione fenomenologica milanese, dedica la sua ricerca agli esiti dell'estetica fenomenologica, alle strutture simboliche della modernità e al pensiero estetico settecentesco. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Moderno e postmoderno. Un bilancio, Milano, Cortina, 2018; Filosofia per il presente. Simboli e dissidi della modernità, Brescia, Morcelliana, 2022; Logica della verità. La metafisica e le cose, Milano, Cortina, 2024.

Costo: 6€ Acquista il biglietto

GIOVEDI 17 LUGLIO ORE 18

Victor Stoichita e Anna Maria Coderch 

Il riso di Goya 

La conferenza si propone come un’incursione nel mondo satirico di Francisco Goya (1746 - 1828). All’incrocio della tradizione e della modernità, Goya ha saputo come nessun altro interrogare le angosce del suo tempo creando un’opera inclassificabile, nella quale si dà forma all’inconscio di tutta un’epoca. Il suo riso, più che allegro è sarcastico e tragico.

 Victor Stoichita (Bucarest 1949) è professore emerito dell’Università di Friburgo (Svizzera) e socio straniero dell’Accademia dei Lincei. Si è laureato in lettere moderne a Roma sotto la guida di Cesare Brandi e ha ottenuto il dottorato di ricerca e l’abilitazione alla ricerca alla Sorbona con una giuria presieduta da André Chastel. Ha svolto attività di insegnamento e di ricerca in varie università e istituzioni europee e americane (Bologna, Settignano, Madrid, Parigi, Harvard, Princeton, Washington, Santiago di Chile, Buenos Aires, Berlino, Bucarest, Kyoto). Nel 2014 ha occupato la cattedra del Museo di Louvre, in 2016 la cattedra Panofsky del Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco di Baviera, nel 2018 la cattedra europea del Collège de France. Nel 2015 ha ricevuto il premio dell’Accadémie Française per il suo romanzo autobiografico Oublier Bucarest, tradotto in italiano nel 2022 presso Bordeaux Edizioni sotto il titolo Ritorno a Bucarest e nel 2020 la Medaglia Martin Warnke e il premio della Fondazione Aby Warburg di Amburgo. I suoi studi di storia dell’arte che si avvalgono dei più recenti contributi della semiologia, dell’antropologia dell’immagine e dell’estetica della ricezione, sono stati tradotti in una quindicina di lingue. In Italia sono disponibili molti suoi lavori: L’invenzione del quadro (1998), Breve storia dell’ombra (2000), L’ultimo Carnevale. Goya, De Sade e il mondo alla rovescia con Anna Maria Coderch, L’effetto Pigmalione (2006), Effetto Sherlock (2017) con la casa editrice il Saggiatore, Cieli in cornice (2003) con la Casa editrice Meltemi, L’immagine dell’altro (2019) per la casa Usher. Anna Maria Coderch (Castellò de Ampurias/ Girona) ha studiato storia della letteratura spagnola e storia dell’arte all‘Università Central di Baccellona e all’Università Complutense di Madrid. Ha insegnato lettere moderne presso i licei di Banyoles, di Figueras, presso il liceo IMBAD di Monaco di Baviera e storia dell’arte al Collegio Universitario di Gerona e al Collegio René Descartes di Friburgo (Svizzera). Ha tradotto in spagnolo vari libri di Victor Stoichita ed è coautrice di L’ultimo carnevale. Goya, de Sade e il mondo alla rovescia (Il Saggiatore, Milano, 2002).

Costo: 6€ Acquista il biglietto

GIOVEDI 11 SETTEMBRE ORE 18

Riccardo Venturi

Giardini di carta. L’erbario dalla botanica alle arti visive

Curioso è il destino dell’erbario: nato come strumento scientifico nelle mani della botanica per raccogliere, classificare e illustrare specimen vegetali, come farmacopea o elenco di farmaci, non ha cessato di affascinare filosofi, scrittori e artisti. Senza ricusare la sua origine scientifica, l’erbario è così diventato un giardino di carta, un dispositivo verbo-visivo o un iconotesto poetico da cui si sprigiona la potenza delle immagini, la capacità di cogliere il dettaglio, di salvare l’effimero dall’oblio. Malgrado il carattere mortifero delle piante seccate e spillate sulla pagina, l’erbario è stato percepito come un eden in miniatura se non come un vero e proprio oggetto magico, una rêverie capace di riconnetterci e non alienarci al mondo vivente. Radicato nella tradizione naturalista, non mancano infine tentativi di realizzare erbari della vita quotidiana e urbana, a partire dal flâneur – quel “botanico del marciapiede” impegnato a erborare sull’asfalto, secondo la visione di Baudelaire e Walter Benjamin – e fino all’ecologia ferroviaria. Con questo intervento mi propongo di rivenire sulla parabola e sul destino degli erbari, dalla botanica alle arti visive.

Riccardo Venturi insegnaTeoria e storia dell’arte contemporaneaall’università Panthéon-Sorbonne di Parigi e si occupa del rapporto tra arti visive e scienze umane dell’ambiente. Scrive regolarmente su “Alias – Il Manifesto”, “Lucy dei mondi” e sul sito di scritture e immagini “Antinomie”, www.antinomie.it, che ha co-fondato.

Costo: 6€ Acquista il biglietto

MERCOLEDI 17 SETTEMBRE ORE 18

Claudia Cieri Via

Luce e tempo - monocromo attraverso la luce

L'incontro si sofferma sulle opere d’arte eseguite con una cromia limitata e sulle molteplici letture che esse possono offrire. Rappresentazioni pittoriche e scultoree realizzate con l’impiego di un unico colore o – meglio – con le tonalità̀ chiare e scure di uno spettro cromatico ridotto si trovano in tutte le epoche, le tecniche esecutive e gli ambiti culturali. La notevole varietà di tali esempi testimonia le differenti intenzioni e i molteplici significati che si celano dietro la monocromia. Nonostante la lunga durata di questo fenomeno pittorico, è necessario rilevare, infatti, sostanziali differenze nelle ragioni che hanno portato tanto gli artisti quanto i committenti a prediligere il monocromo. Alla luce di queste considerazioni, risulta azzardato pretendere di elaborare una teoria della monocromia voglia essere universalmente valida. L’analisi di specifici fenomeni o delle singole tipologie offre, invece, la possibilità di una più profonda comprensione degli oggetti e delle idee teoriche alla loro base.

Claudia Cieri Via è professore ordinario di Storia della Critica d'Arte alla Sapienza Università di Roma,  

Senior Fellows della Scuola di Studi Avanzati della ‘Sapienza’ (SSAS). 

Visiting Scholar: Institute for Advanced Studies di Princeton (USA), Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi; Université ‘La Sorbonne’ Parigi, Senior Alina Mellon fellowship: Center for Advanced Study in the Visual Arts (CASVA), Washington, National Gallery of Art. Fulbright Professor, Northwestern University (Evanston- Chicago). Membro del Comitato Scientifico dell’ENEA (1998-2005), del Comitato Scientifico dell’European Council (2012), del Comitato Scientifico delle Gallerie Barberini Corsini dell’arte moderna a Roma (2015- ). Vicepresidente del “Comitée international d’histoire de l’arte’(C.I.H.A.) Italia (2012-2017). Chair Session: XXX C.I.H.A.  Beijing (2016). Editor in chief della rivista “Immagine e Parola (Pisa Roma, Fabrizio Serra Editore) Curatrice delle mostre: Venere (Palazzo Te, Mantova ) e del catalogo  Venere: Natura, Ombra e Bellezza, (2021), Dal Caos al Cosmo.Le Metamorfosi a Palazzo Te  (29 Marzo-29 Giugno 2025). Ha fondato il sito ICONOS (www.iconos.it) dedicato alle Metamorfosi di Ovidio. Tra i suoi libri più recenti: L’arte delle Metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, 2003; Nei dettagli nascosto. Per una storia del pensiero iconologico, n.e., Carocci, 2009; Una introduzione a Aby Warburg, 2011; Venere a Palazzo Te, 202. Progetto e curatela dei volumi: Lo sguardo di Giano. Aby Warburg fra tempo e memoria, 2004; Lo specchio dei Principi. Il Sistema decorativo delle dimore storiche nel territorio romano, Roma 2007; Unità e frammenti di modernità. Arte e Scienza nella Roma di Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585), 2012 Leo Steinberg now. Il pensiero attraverso gli occhi, 2022; Il silenzio delle immagini. Teorie e processi dell’invenzione artistica, 2024.  

Costo: 6€ Acquista il biglietto

GIOVEDI 16 OTTOBRE ORE 18

Salvatore Tedesco

Biosfere - La luce e il vivente: Operaparken Copenaghen

“Operaparken” – una delle più recenti fra le molte innovative soluzioni architettoniche che negli ultimi anni stanno profondamente rinnovando lo spazio urbanistico di Copenaghen – offre una significativa occasione di riflessione sulla luce e sulla relazione tra lo spazio e i viventi, sulla scorta di autori come Vernadskij e Portmann, del dibattito sulla biodiversità e delle poetiche scandinave contemporanee, come esemplarmente illustrato dal concetto di levendes land (la terra dei viventi).

​​Salvatore Tedesco insegna Estetica presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Palermo; è autore di tredici monografie, fra le quali “L’estetica di Baumgarten” (2000), “Il metodo e la storia” (2006), “Forme viventi” (2008), “Morfologia estetica” (2010), “Fuoco pallido. W.G. Sebald: l’arte della trasformazione” (2019), “La poesia e la forma del nostro tempo” (2023), “Artemisia Gentileschi” (2025). Curatore di numerose edizioni di classici filosofici della modernità, da Baumgarten a Shusterman, oltre che di numerosi volumi collettivi (fra i quali “Glossary of Morphology”, con F. Vercellone), nonché di un centinaio di articoli scientifici, è membro dalla fondazione della Società italiana d'Estetica, curatore della collana “Gli anelli di Saturno” presso Meltemi e componente del comitato scientifico di numerose riviste di settore.

Costo: 6€ Acquista il biglietto

GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA - Via Magenta, 31 - 10128 Torino 


Orari di apertura: martedì - domenica: 10:00 – 18:00. 
Chiuso il lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.