Samuel: il ritorno
Ai ricordi, alla libertà, alle radici della musica elettronica, ma anche alla dimensione live. La voce dei Subsonica, dopo aver pubblicato a inizio anno un album corale e di speranza, torna in concerto con i compagni di sempre
di Davide Fantino
“Questi ultimi mesi sono stati scanditi da grandissimi cineforum, spesso in solitaria. A guardare film d’autore, film d'essai, a perderci in quei luoghi della nostra fantasia che sono stati rappresentati abilmente da registi magici. Ora si sta tornando a un’altra esigenza: quella di uscire, incontrare i propri amici, rivivere la socialità, ricominciare a saltare”. E chi meglio di Samuel e i suoi Subsonica possono farlo fare a migliaia di persone? Il gruppo sarà di nuovo in tour a partire da questa estate e fino al termine del 2021. Nel frattempo, è uscito a metà maggio il nuovo singolo solista di Samuel, “Cinema”, con la collaborazione di Francesca Michielin, scritto e composto da Samuel, Colapesce e Federico Nardelli. Il pezzo, che omaggia Truffaut e Tarantino, arriva dopo il secondo album solista del cantante torinese, uscito a gennaio, nato proprio come il nuovo brano per raccontare le innaturali distanze che hanno caratterizzato questo lungo periodo di pandemia.
Lo ha realizzato interamente nel Golfo Mistico, studio da cui si è spesso anche collegato sui social per alcune eventi online. Le quindici canzoni sono nate con tante collaborazioni, che hanno dato un aspetto corale al lavoro e da cui è nata anche l’idea del titolo, “BrigataBianca”. La Brigata in questione è composta da Colapesce, Ensi, Fulminacci, Willie Peyote e Johnny Marsiglia, protagonisti di cinque featuring, e da un manipolo di super produttori: Ale Bavo, Dade, MACE & Venerus, Machweo, Michele Canova, Federico Nardelli e Strage.
Alla “regia” musicale in due tracce per arrangiamento, direzione dei fiati, tromba e flicorno, Roy Paci. In questa operazione c’è un po’ un’eco di quelle atmosfere Anni Novanta, in cui si parlava di una scena musicale italiana innovativa, che ruotava attorno all’etichettadiscograficaMescaleaduna serie di artisti come i Subsonica stessa, i Bluvertigo, gli Afterhours, Cristina Donà, Casinò Royale, Almamegretta. A proposito di questa avventura solista, Samuel ha spiegato il senso di “riavvicinamento” rappresentato dall’album: è stato un periodo di ritorno alle origini, di riflessione, di valutazione di ciò che è davvero importante e ci caratterizza: “Con il mio primo album da solista Il Codice Della Bellezza (del 2017 ndr) ho voluto staccare dal mio mondo sonoro, e la produzione mi ha aiutato a renderlo pop, come lo immaginavo. Con BrigataBianca invece ho sentito la necessità di tornare all’elettronica, da sempre il mio alfabeto, alla musica tribale e all’hip hop, che ascoltavo già tantissimi anni fa. La musica è il mio cibo, e questi sono i generi dei quali mi sono sempre nutrito.”
La voce dei Subsonica lo ha definito un album di ricordi, come quello legato alla città di Palermo, che è stato lo spunto per la canzone omonima: “Se ogni città rappresenta uno spazio dell'anima, Palermo è quella in cui ho lasciato la mia. Ho vissuto lì per alcuni anni, rimanendo incantato dalla storia di questi luoghi, da sempre punto di incontro di culture diversa. Palermo vuole essere un affresco a tinte accese di una città che adoro, a metà tra una dichiarazione d'amore e un'invocazione a Santa Rosalia”. Nel brano ci sono i contributi di due siciliani come Johnny Marsiglia e Roy Paci, “le cui parole e i fiati hanno contribuito a dare verità e forza alla preghiera con cui ho cercato di raccontare le contraddizioni e l'accecante bellezza di questo Paradiso sofferente appoggiato sul mare”.
Il ricordo forse più nostalgico, vivido e divertente è quello legato alla canzone Cocoricò: “Racconta una nottata che i Subsonica e i Bluvertigo hanno trascorso, negli anni novanta, in riviera romagnola – ha spiegato Samuel - È un brano che nasce in un momento in cui ho sentito la necessità di ampliare la visione del mio album, e generalmente quando hai questa urgenza ti viene da chiamare gli amici, creare sessioni di scrittura, passare i giorni in studio a lavorare”. Nel brano è presente Colapesce, vincitore “morale” con il pezzo tormentone Musica leggerissima dell’ultima edizione del Festival di Sanremo: “Di lui mi ha sempre colpito il modo di scrivere, la capacità armonica e melodica di raccontare le cose, che sento molto vicina a me. Ho passato due bellissimi giorni in studio con lui e il suo produttore Federico Nardelli, che hanno poi portato alla nascita di questo brano”.
E mentre tutto il mondo attende di uscire da una situazione di stallo, Samuel ha saputo raccontare con il brano Gira la Testa quel senso di attesa: “Ho voluto mostrare la distanza che separa la vita reale di una persona dai suoi desideri. Il protagonista di questo cortometraggio musicale vive come immerso in un sogno vigile, scisso tra il posto in cui è e quello in cui vorrebbe essere. È una sensazione che proviamo tutti, in particolare quando schiacciati dal nostro quotidiano avvertiamo all'improvviso che l'estate si avvicina. E allora veniamo travolti dalla voglia di scappare via per affondare entrambe le mani nella sabbia. Un'esplosione di ormoni che ci porta altrove e che incontriamo di nuovo, ogni volta che la vita torna a inchiodarci alla noia di giorni tutti uguali”.
Ora che la stagione per affondare le mani nella sabbia è finalmente arrivata, che stiamo faticosamente riconquistando la libertà di vivere all’aperto le nostre giornate, sarà emozionante sentire la voce di Samuel che inneggia dal palco il pubblico presente a lasciarsi andare con il suo grido che è ormai un marchio di fabbrica: “Salta!”.
Foto courtesy Ufficio Stampa Words For You fotografo Davide De Martis