Scuola di cucina Il Melograno: "non sappiamo quando riapriremo, per ora il futuro è online"
Tutti abbiamo cucinato durante questo lockdown. Ci siamo riscoperti impastatori, panificatori, perfetti cuochi di casa. Avevamo tutti un po' più di tempo a disposizione e una gran voglia di coccolarci con del cibo buono, e i ristoranti erano chiusi. Il fatto che ci siamo messi ai fornelli, però, non significa che abbiamo imparato come farlo (vi dice qualcosa la pagina Facebook “Cucinaremale”?). Per questo, alla riapertura, avremo ancora bisogno di posti come la scuola di cucina Il Melograno di Torino.
La riapertura non è dietro l'angolo, ma è comunque vicina: “Non credo sarà possibile nel breve termine riprendere con l’attività a pieno ritmo”, ci dice Giada, “Sarebbe irresponsabile anche solo pensarlo: per questo ci stiamo organizzando per una ripresa graduale, così come ci è stato richiesto”.
Nel frattempo, il lockdown è stato (come per molti) “un'occasione per riposarsi e fare bilanci sul futuro e sulle scelte che dovremo fare”, prosegue Giada. Per il domani, una cosa su cui certamente puntare sono le attività online, che possono funzionare grazie alla forza di una clientela appassionata e affezionata. “Sono stati tutti molto comprensivi e disponibili, fiduciosi nel futuro”, racconta Giada.
Intanto, nell'attesa di riaprire, ci si organizza, si fanno bilanci, e ci si aspetta che le istituzioni facciano la loro parte per garantire il più possibile la sopravvivenza di piccole ma preziose attività territoriali come questa: “Ci piacerebbe che ci fosse puntualità da parte delle istituzioni negli impegni che si sono prese”, dice Giada. “Per il momento in tanti stiamo ancora aspettando gli aiuti promessi”.
Abbiamo voluto raccontare le storie di alcuni produttori, negozianti, imprenditori di Torino e del Piemonte e di come hanno reagito alla pandemia in corso. Alcuni non hanno mai smesso di lavorare, altri hanno cercato di reinventarsi, tutti hanno dovuto ripensare alla propria attività.