Storymoving Festival 2024: un agosto tra voci, terra, uomini

Per lo Storymoving Festival 2024, Landscape Storymovers® propone un ricco cartellone di eventi, che narra in maniera differente il paesaggio vitivinicolo del Piemonte Patrimonio Unesco, e che si svolge tra i paesi d’Astesana e Monferrato proponendo momenti teatrali di racconto, ascolto e musica, sul tema "Voci, terra e uomini". 

Cinque serate che raccontano le storie del territorio per come l’uomo si rapporta con la Madre Terra in un legame indissolubile, anche se spesso conflittuale.

Ancora un mese di attività ed eventi per questa terza edizione del Festival, iniziata il 30 giugno, che proseguirà fino a fine mese, con gli appuntamenti del 3, 9, 17, 23, 30 agosto.

Gli appuntamenti saranno accessibili al costo simbolico di cinque euro, in continuità con il grande lavoro di promozione e cura che Landscape Storymovers® porta avanti da anni per rendere accessibili a tutti le risorse e i valori del territorio, attraverso esperienze guidate di scoperta del Monferrato e delle zone limitrofe.

Per l'occasione, si riuniranno compagnie provenienti da diverse parti d'Italia, che alterneranno le loro performance a grandi classici e a nuove produzioni del Teatro degli Acerbi, in un cartellone che vuole essere il più possibile vario e poliedrico, mettendo in relazione la narrazione teatrale di racconto della memoria e della storia locale.

Ecco il programma di AGOSTO

03 agosto 2024 ore 21,30

Chiesa dei Battuti – San Marzano Oliveto

TERRA

di e con Lorenzo Alfieri

regia Gianni Lamanna

spettacolo per bambini e famiglie – con l’approvazione di Greenpeace Milano

Il punto di vista di uno stormo di gabbiani in volo e della giovane gabbiana Bianchina, diviene pretesto per parlare con leggerezza e poesia di temi sociali e cambiamenti clima-tici. Una scena attraversata da svariati per-sonaggi, povera, essenziale, intrisa di simbo-li e fatta di oggetti che sono al tempo stesso luoghi e metafore di un viaggio.

09 agosto 2024 ore 21,30

Borgo Villa – Incisa Scapaccino

TRAVIATA, OPERA LIBERA IN PROSA

Teatro degli Acerbi

di e con Andrea Caldi, Fabio Fassio e Elena Romano

In un tempo e in luogo indefiniti tre attori decidono di fare la Traviata, in tre.  Non hanno dubbi, l’impresa si fa perché quello che conta è il potere evocativo del teatro. Non hanno imponenti scenografie, non hanno costumi elaborati,  non hanno cantanti lirici, ma hanno una storia da raccontare. Del melodramma privato, della sua intrinseca opulenza rimangono la storia di Violetta e di Alfredo e le arie celebri che l’hanno reso immortale. Il testo è un pretesto e le solitudini dei tre personaggi non sono un limite all’unica realtà: a teatro si può fare tutto, con ogni mezzo. Il risultato è inevitabilmente comico e teneramente tragico. L’amore, la morte, l’onore e tutti i buoni sentimenti di un’epoca così lontana dal nostro sentire comune sono ancora drammaticamente attuali, ma per i nostri tre attori una sola cosa conta: salvarsi salendo sull’unica arca possibile, quella del sogno.

17 agosto 2024 ore 21,00

Piazza del Comune - Maranzana

VEGLIA DI FERRAGOSTO

Teatro degli Acerbi 

conRicky Avataneo e gli attori del Teatro degli Acerbi

In scena tre attori e un musicista incarnano i racconti, le poesie, le macchiette, attingendo i testi dalla tradizione orale, dalla propria esperienza di appaesati, dalla letteratura, dalla canzone popolare. Leggerezza e impegno, commozione e aria di festa contrappuntano continuamente sulle note di una chitarra ricordando che la vita di ogni comunità è fatta di lutti e di gioie, di balli e tragedie, ognuna delle quali dà un senso alle altre. 

23 agosto 2024 ore 21,30

Chiesa di San Giovanni Battista – Fontanile

STABAT MATER Creazione per sei voci e un Duomo

Faber Teater

con Lucia Giordano, Marco Andorno, Francesco Micca, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio, Lodovico Bordignon - musiche originali e drammaturgia musicale: Antonella Talamonti

Sedetevi. Sedetevi ed ascoltate. Ascoltate le voci del lutto e del dolore, le voci dello scandalo della morte, le voci dell’ingiustizia contro l’innocente, le voci della perdita incolmabile, le voci della ricerca di consolazione. Ascoltate i suoni portati da lingue e da mondi diversi. Ascoltate i suoni che alterano il tempo, le voci che riportano nel presente, accanto al dolore di oggi, il dolore di tutti quelli che ci hanno preceduto. Per trasformarlo, superarlo e riprendere il cammino. Stabat Mater è il canto che parla del dolore, dell’esperienza del dolore, dell’ingiustizia, dello scandalo, della necessità di convivere con la tragedia, di sopportarla insieme, di condividerla per superarla. É stato concepito e scritto da Antonella Talamonti per i sei attori cantanti del Faber Teater usando lingue e dialetti diversi e ispirandosi, nella scrittura, sia alle pratiche compositive contemporanee che al repertorio  paraliturgico di tradizione orale, tanto frequentato nel suo cammino di musicista e ricercatrice. La prima edizione dello Stabat, del 2007, è nata per il Duomo di Chivasso come evento conclusivo de Le diciotto ore della Passione (un progetto di Luciano Nattino, Aldo Pasquero e Giuseppe Morrone). Dal 2016 Stabat Mater è diventato un progetto itinerante che mette in suono spazi sacri con caratteristiche storico-architettoniche, e quindi acustiche ed emotive, molto diverse tra loro. Durante l’esecuzione i cantanti / attori portano il canto in movimento e si posizionano negli spazi più significativi di cui le Chiese dispongono. Gli spettatori restano seduti nei banchi, là dove lo spazio sacro prevede, ma vengono condotti dal canto a scoprire nuove relazioni relazione con lo spazio e la sua acustica. Il suono si muove intorno a loro: dall’abside al pulpito, dalle cappelle laterali al balcone dell’organo, dai matronei alla navata centrale, le posizioni cambiano in relazione alla risposta acustica  dello spazio. Le chiese rivelano così le loro risonanze segrete, le loro molte voci.

30 AGOSTO 2024 – repliche ore 19, ore 21 e ore 23 – PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Cimitero – Castelnuovo Belbo

DORMONO SULLE COLLINE - narrazioni e canti tra le lapidi di un cimitero

Teatro degli Acerbi

ideazione, selezione e adattamento testi di Pietro Giovannini

con Patrizia Camatel, Matteo Campagnoli, Fabio Fassio, Elena Romano - musiche dal vivo di Tiziano Villata

Quattro attori e un musicista appaiono e scompaiono tra le tombe, conducendo a gruppi gli spettatori in un percorso tra le lapidi di pietra, gli alberi e i cespugli che da soli compongono la più perfetta delle scenografie. Le note e le parole in un cimitero hanno più peso perché si è più disposti all’ascolto, si è più abituati al silenzio; e le note e le parole risuonano più pure invitandoci ad alzare lo sguardo verso il paesaggio e i luoghi dove queste persone che ci parlano abitavano e animavano: vite tragiche o monotone, insignificanti, piene di cose da fare ma tutte ugualmente riassunte qui ed ora.
La riflessione è sulle nostre radici ma anche sul significato della vita in generale, del lavoro e della morte, è la costituzione temporanea di una “comunità verticale” dove viventi e vissuti per un’ora celebrano le proprie storie.

Il Festival è realizzato grazie al contributo di Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti DOCG, Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero e Comuni partner del progetto Landscape Storymovers.

Ingresso senza prenotazione (tranne evento del 30/08 SOLO su prenotazione) e biglietto unico € 5,00 (tranne evento del 30/06 gratuito). Durante ogni serata brindisi con Asti e Moscato d’Asti DOCG. Info al 3518978847 – www.landscapestorymovers.it – www.teatrodegliacerbi.it

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