Torino Spiritualità torna a parlarci del buio
C'è chi ama il buio, e non riesce a prendere sonno se gli scuri alle finestre non sono totalmente chiusi. C'è chi lo teme, in una reminiscenza d'infanzia che non vuole andar via.
Sta di fatto che il buio è un momento speciale, a tratti inquietante, a tratti una sponda per la riflessione. Per questo è stato scelto come argomento portante della quindicesima edizione di Torino Spiritualità, il cui tema è "Ad infinita notte. Il buio, l’ombra, la veglia". Un momento (dal 26 al 29 settembre) per indagare l'ambivalenza della notte: "spazio e tempo in cui lo spirito, lontano dagli abbagli e dalla marcia febbrile del giorno, può contemplare in dolcezza la tenda stellata che lo sovrasta o la vertigine infinita che racchiude in sé. Magari stringendosi intorno a un fuoco, come gli antichi viaggiatori notturni che compaiono nell’opera di copertina di quest’anno, realizzata per il festival dall’illustratore Alessandro Sanna", come ha spiegato Armando Buonaiuto, curatore della manifestazione.
E se di notte si deve parlare, è giusto non farlo solo chiusi tra quattro mura: nei due weekend che precedono il festival, infatti, ci saranno sette percorsi tra boschi, valli e meraviglie artistiche, da attraversare alla luce del giorno o nel buio della notte (quota di partecipazione 20 euro).
Poi, via agli appuntamenti più "classici", al Circolo della Musica di Rivoli (con il live di Efrim Manuel Menuck e Kevin Doria, lunedì 23) e al Circolo dei Lettori (con una fitta programmazione), alla Scuola Holden, al Carignano (con il reading di Neri Marcorè). Ma anche in luoghi inusuali, come la Chiesa di San Filippo Neri, che ospiterà giovedì 26 settembre Dario Argento e Luciano Manicardi, priore della Comunità di Bose; o la chiesa di Gesù Nazareno, che attende il celebre teologo inglese Timothy Radcliffe, già Maestro generale dell’Ordine Domenicano dal 1992 al 2001, docente di Sacra Scrittura all’Università di Oxford e vivace biblista.