La Stagione del Teatro Gobetti di San Mauro Torinese chiude con "Miseria e Nobilità"

La stagione del Teatro Gobetti di San Mauro Torinese - organizzata da E20inscena – si chiuderà sabato 11 maggio (ore 21) con un nuovo sold out grazie a un grande classico della commedia napoletana: “Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta. A portarlo in scena la Compagnia Masaniello diretta da Alfonso Rinaldi e composta da attori di origine campana ma residenti a Torino. Si tratta di un nuovo tutto esaurito, l’ennesimo, per il piccolo palcoscenico alle porte di Torino che la dice lunga su quanto il teatro di qualità paghi e sulla voglia di accomodarsi in platea da parte di un pubblico assestato di cose belle (e da sabato sarà anche possibile abbonarsi alla nuova stagione 2024/2025).

“Questa stagione teatrale è iniziata all’insegna di un claim inequivocabile - spiega soddisfatto Stefano Mascagni, direttore artistico di E20inscena-: “Senza perdere la meraviglia. E direi che al Gobetti c’è stato un pubblico partecipe che ha dimostrato di avere ancora il desiderio di sedersi in platea e di meravigliarsi. Abbiamo ospitato dieci spettacoli in cartellone aggiungendo persino due repliche per Pino e gli anticorpi. Abbiamo avuto in tutto 1.835 presenze in una sala di 199 posti: per noi si tratta di un grandissimo risultato. E, non contenti, stiamo per chiudere la stagione con lo spettacolo “Miseria e Nobiltà” della Compagnia Masaniello che da mesi ha registrato il tutto esaurito. Avremmo potuto aggiungere una seconda replica, ma la Compagnia tornerà al Gobetti per il prossimo Capodanno con un nuovo spettacolo. La stagione ha ospitato commedie, danza, cabaret, spettacoli di drammaturgia contemporanea e teatro di narrazione. Una vasta proposta per un piccolo teatro che, mi piace sottolineare, non percepisce alcun contributo pubblico”.

Lo spettacolo

“Miseria e Nobiltà”, commedia ben nota anche per la riduzione cinematografica diretta nel 1954 da Mario Mattioli e magistralmente interpretata da Totò e Sophia Loren, narra della povertà napoletana che s’ingegna per tirare a campare. L’improvvisa dipartita di un anziano vicino di casa scatena in due cugine il senso di rivalsa che da sempre covano contro lo Stato, contro i vicini e, forse, anche contro sé stesse. Perché non far sparire il corpo dell’uomo e continuare a incassare la sua pensione? Sembra la scelta più giusta da compiere: le due donne decidono così di prendersi con cinica leggerezza quello che pensano di meritare e, giacché ci sono, cercano anche di ricostruirsi una vita più felice. In fondo basta poco: qualche altro vicino da far sparire e qualche altra pensione da incassare. L’adattamento del regista Alfonso Rinaldi rimane, fino al finale, un vortice inarrestabile di crescente e travolgente comicità, che risucchia il pubblico in una spirale di trovate alle quali diventa impossibile opporre resistenza.

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