Regali solidali e di “recupero” made in carcere

di Nadia Lambiase

C’è una via per fare regali solidali, ecosostenibili e alimentare il recupero più importante, quello umano. Ed è una via che passa per alcune carceri italiane. Venezia, Forlì, Lecce e l’esperienza di Freedhome Torino dimostrano che “si può fare”: con rigore e serietà si può coniugare l’economia circolare con la riabilitazione professionale e il recupero di detenute e dei detenuti.

Il primo esempio è veneziano e prende il nome da una strada di Venezia: Rio Terà dei Pensieri, cooperativa sociale nata nel 1994 per promuovere attività di formazione e lavoro all’interno delle carceri della città, ha lanciato negli anni due diverse iniziative.

Malefatte è il marchio delle borse, degli zaini e degli accessori realizzati con pvc riciclato all'interno del laboratorio, attivo dal 2009 e gestito dalla Cooperativa, che coinvolge detenuti del carcere maschile di Santa Maria Maggiore di Venezia per offrire loro un percorso formativo. Sono prodotte artigianalmente da teloni di camion o banner
pubblicitari dismessi, che racchiudono in sé pezzi di mostre, eventi, manifestazioni della città: shopping bag, zaini, borse a tracolla, portafogli, pochette, astucci, portadocumenti, che si possono acquistare nel negozio Process Collettivo della cooperativa stessa, nello shop online o presso i rivenditori sul sito. Il laboratorio di cosmetica naturale Rio Tera' dei Pensieri è attivo dal 2001 all'interno del carcere femminile della Giudecca di Venezia, dove si realizzano artigianalmente prodotti di alta qualità, ispirati all’antica tradizione degli speziali veneziani e arricchiti da estratti naturali provenienti direttamente dall’orto del carcere. Quattro le linee (naturale, tradizionale, biologica certificata Icea e per alberghi): shampoo, saponette, saponi, profumatori d'ambiente, deodoranti, gel doccia, creme, prodotti per bambini e una completa gamma di prodotti di cortesia, acquistabili nello store Process Collettivo o presso i rivenditori in Italia. A Forlì troviamo Formula Solidale, cooperativa nata da due storiche realtà della cooperazione sociale locale, Gulliver e Csipm.

Il riciclo e il recupero sono la chiave di molte attività e progetti: Fo.Riu 4U, Centro del Riuso del comune di Forlimpopoli, è un luogo che raccoglie oggetti in buono stato conferiti dai cittadini e li rende gratuitamente disponibili per altri cittadini. Il progetto interregionale Raee in carcere, di cui Formula Solidale è partner, prevede laboratori in cui i detenuti si occupano del trattamento- smontaggio dei Raee provenienti da isole ecologiche, per il recupero e valorizzazione: con il Raee recuperato sono realizzati piccoli monili e opere d’arte per promuovere la cultura del riciclo e del riuso. Sos-tenibile, infine, è invece il laboratorio che coinvolge ragazze e donne in difficoltà e detenzione, e realizza capi e accessori a partire da materiale di scarto di aziende del territorio: tessuti, tappezzeria, teloneria, plastiche, pellame.

Made in carcere è il marchio, nato nel 2007 grazie a Luciana Delle Donne, fondatrice di Officina Creativa, di borse e accessori realizzati da venti detenute all'interno della casa circondariale Borgo San Nicola di Lecce. Materiali e tessuti di scarto provengono da aziende italiane particolarmente sensibili alle tematiche ambientali e sociali. Tra i prodotti Made in carcere si trovano borse, accessori, grembiuli e tovagliette, custodie porta pc e ipad, braccialetti, scaldacollo, ma anche sacchi di juta per fare l’orto verticale e molto molto altro.

Freedhome, a Torino, in via Milano 2, è invece uno store in una grande città: un luogo dove le eccellenze dell'economia carceraria trovano il proprio spazio. Nato nel 2016 offre un'ampia gamma di specialità enogastronomiche realizzate dai detenuti che lavorano in imprese sociali di tutta Italia: dai biscotti ai taralli, passando per cioccolato, mandorle e altre delizie. Ma si trova anche artigianato e design, spesso realizzati grazie al recupero di tessuti e altri materiali.

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